Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 23/04/2016, a pag.3, il redazio nale dal titolo " Parigi sostiene il dialogo israelo-palestinese ".
Adesso anche il quotidiano della S.S. (Santa Sede) per riferire quanto accade a Parigi e Mosca cita Haaretz, ne prendiamo atto, è una scelta in linea con la politica vaticana nei confronti di Israele.
Per questo non ci stupiamo nel leggere "Un altro punto chiave è stata la questione delle alture del Golan, il territorio conteso tra Siria e Israele ". Forse la Santa sede ignora che il Golan è parte dello Stato di Israele, e per fortuna, non solo di Israele, ma anche del mondo cristiano in genere. Se così non fosse stato, la guerra civile che insanguina gli stati musulmani mediorientali, avrebbe invaso anche la democratica e pacifica Israele, causando ulteriori dolori a chi sgrana la parola 'pace' ogni giorno.
Come illustrazione del testo, ecco la significativa scelta: " La barriera di separazione israeliana in Cisgiordania ". Nel nome della pace, ovviamente, salva la vita degli israeliani dal terrorismo palestinese ? Meglio un ponte, si augura qualcuno...
Ecco il pezzo:
PARIGI, 22. Il Governo francese di François Hollande è pronto a rilanciare il dialogo tra israeliani e palestinesi. Per questo ha convocato per il prossimo 30 maggio a Parigi un summit con i ministri degli Esteri di diversi Paesi nel tentativo di sbloccare i negoziati che sono in stallo da più di due anni. A darne notizia è il quotidiano israeliano «Haaretz», secondo il quale le autorità israeliane sono già state informate dell'iniziativa e gli inviti ufficiali saranno decisi nei prossimi giorni. Stando a fonti di stampa, agli inizi di maggio si svolgerà una riunione preparatoria alla quale non prenderanno parte rappresentanti ufficiali delle due parti. L'obiettivo francese è quello di indire per l'estate una grande Conferenza di pace nella capitale francese durante la quale raggiungere un accordo quadro su tutti maggiori punti del contenzioso. Questo soprattutto nell'ottica di far calare le tensioni nell'area medio-rientale e soprattutto in Iraq e in Siria. A questo proposito l'inviato speciale del Governo francese Pierre Vimont ha avuto nei mesi scorsi una serie di consultazioni con israeliani e palestinesi oltre che con rappresentanti dei Paesi dell'Ue, arabi, Stati Uniti e Russia. Se i palestinesi — ha ricordato «Haaretz» — hanno appoggiato in pieno l'iniziativa, Israele sembra invece essere più scettico. Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ieri in visita a Mosca, non si è infatti ancora espresso. Il ministro degli Esteri francese Jean-Marc Ayrault — secondo le fonti del giornale — arriverà in Israele il prossimo 12 maggio. L'idea di una conferenza sul dialogo israelo-palestinese era stata già annunciata lo scorso gennaio dall'allora responsabile della diplomazia francese, Laurent Fabius, deciso a dare nuovo impulso ai negoziati, bloccati dall'aprile 2014. E come detto, sempre sul piano diplomatico, Netanyahu si è recato ieri in Russia, a Mosca, per incontrare il presidente Vladimir Putin. Un colloquio definito da Netanyahu stesso «un successo», durante il quale sono stati affrontati diversi temi, tra cui in primis la lotta al terrorismo globale e la sicurezza in Medio oriente. Anche il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha detto che si è trattato di una «visita molto importante». Netanyahu — spiegano fonti di stampa — ha discusso con Putin di un più stretto coordinamento militare fra i due Paesi, per evitare incidenti in Siria dove le forze russe sono schierate per combattere contro il cosiddetto Stato islamico (Is). Il primo ministro israeliano ha ammesso che Israele ha effettuato diversi raid aerei in Siria «per impedire a Hezbollah di appropriarsi di armi sofisticate» ha detto. Un altro punto chiave è stata la questione delle alture del Golan, il territorio conteso tra Siria e Israele. Netanyahu ha assicurato a Putin che Israele farà di tutto per impedire un innalzamento della tensione nell'area. Il leader israeliano è arrivato a Mosca dopo la visita, il 18 aprile scorso, del presidente palestinese Mahmoud Abbas, che con Putin ha discusso l'iniziativa francese della conferenza.
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