Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 20/04/2016, a pag. 13, con il titolo "Perché Renzi ha chiesto a Netanyahu di ritirare la nomina della Nirenstein", il commento di Pino Nicotri.
Stupisce leggere su Italia Oggi, quotidiano che di solito bene informa su Israele, un articolo non solo non aggiornato, ma anche disinformato. Abbiamo già discusso della questione alcuni giorni or sono, un caso che si è rivelato un ignobile menzogna, subito smentita da Matteo Renzi, inventata anche per colpire in Israele il governo Netanyahu. Che esca oggi, e in questi termini, rivela la tendenziosità - per non dire di più - di chi l'ha scritto.
Ecco l'articolo:
Pino Nicotri
Fiamma Nirenstein
Dopo mesi di critiche da più parti, comprese quelle formulate da Italia Oggi dello scorso 6 gennaio, il nostro primo ministro Matteo Renzi ha chiesto al capo del governo israeliano, Benjamin Netanyahu, di ritirare la nomina, decisa lo scorso agosto, ad ambasciatore di Israele in Italia della giornalista, pensionata ed ex parlamentare italiana Fiamma Nirenstein. Cittadina anche israeliana da appena tre anni, Nirenstein quando è in Israele continua a risiedere nella colonia di Gilo, tra Gerusalemme e Betlemme, considerata illegale dall'Onu al pari di tutte le colonie costruite ormai un po' ovunque a macchia di leopardo nei Territori Occupati su terreni espropriati ai palestinesi dalle autorità militari israeliane. E non ha certo giovato la decisione, presa pochi mesi fa, di costruire altre 900 abitazioni proprio nella colonia di Gilo con l'obiettivo, esplicitamente dichiarato da Netanyahu, di «bloccare la continuità territoriale tra Gerusalemme e Betlemme di un eventuale Stato palestinese».
A rivelare il gran rifiuto è il quotidiano israeliano Haaretz, secondo il quale «si tratta di una nomina inopportuna e conflittuale, dato che la signora ha rappresentato in parlamento i votanti italiani e metterebbe con la sua candidatura in evidenza quali siano stati i suoi veri interessi». Parole scritte da Haaretz, ma che riassumono quanto fatto sapere da Renzi a Netanyahu, rimasto deluso perché poco tempo fa aveva invece ottenuto l'aiuto di Renzi per far smussare gli spigoli di una presa di posizione del presidente Usa Obama decisamente critica verso la politica israeliana.
La nomina della Nirenstein non era piaciuta neppure a Ruth Dugherello, presidente degli ebrei romani, e a Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, che sempre secondo il giornale Haaretz avrebbero espresso la propria contrarietà al presidente della repubblica israeliana, Reuven Rivlin. «Dureghello e Di Segni», ha scritto Haaretz, «hanno appunto espresso forte preoccupazione per le possibili ripercussioni negative di quella nomina sia per la comunità ebraica italiana sia per le relazioni fra Italia ed Israele».
Secondo Haaretz, i due contrari hanno fatto presente a Rivlin che fino a non molto tempo fa la Nirenstein era stata membro del parlamento italiano per il partito Forza Italia, donde il timore che la nomina della ex parlamentare potesse risollevare la questione di una asserita «doppia lealtà» degli ebrei italiani, e che essendo Nirenstein politicamente di destra la sua nomina potrebbe rappresentare un problema per l'attuale governo italiano. Rivlin avrebbe però fatto notare che le loro lagnanze avrebbero dovuto esprimerle non a lui, ma allo stesso Netanyahu in quanto unico titolare del potere di nomina degli ambasciatori. Lo smacco Nirenstein si aggiunge a quello ricevuto a dicembre con la decisione del governo brasiliano di non accettare come nuovo ambasciatore di Tel Aviv il leader dei coloni israeliani Dani Dayan.
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