Vorrei segnalare un articolo apparso sul "Venerdì di Repubblica" uscito tre giorni fa. Il titolo, "Quel cantante che dà voce a un popolo senza voce" (pag. 110), già manifesta la retorica pro-pal più in voga, e vi si fa il resoconto di un film di prossima uscita, "The Idol" (l'autore ha diretto anni fa un'altra pellicola controversa, "Paradise Now"), basato sulla storia del giovane cantante palestinese Mohammed Assaf, diventato una star del mondo arabo dopo la vittoria in un talent show. La breve intervista al regista delinea il quadro di una storia accattivante ed edificante - "E' un film che ho fatto per la mia gente" dice l'autore - da cui è assente ogni accenno al lato oscuro della giovane celebrità: Assaf deve infatti la sua fama a canzoni "patriottiche" che inneggiano al terrorismo contro Israele, al "martirio" e alla cancellazione dell'"entità sionista". Negli ultimi mesi Assaf, innalzato nientemeno che ad ambasciatore dell'Unicef, non ha mancato di celebrare l'intifada dei coltelli che sta insanguinando Israele. Nulla di ciò trapela dall'articolo. Che dire: la formidabile macchina propagandistica palestinese, sostenuta dallo zerbinismo di certe redazioni, non smette mai di lavorare!
Riccardo
Anche questo è un modo per delegittimare Israele. Uno dei tanti, ma tra i più subdoli perché si ammanta di una veste che vuole essere artistica.
IC redazione