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Israele, la parola proibita 28/03/2016

Gentilissima Redazione, Vi porgo i più vivi auguri di buona Pasqua e Vi auguro di poter un giorno comprendere, anziché irridere, la Fede del parroco di Gaza, che ha ringraziato Dio per i permessi di visita rilasciati da Israele. Anche se IC non conosce rapporti diplomatici tra il Cielo e la terra, ogni credente ringrazia Dio di ogni beneficio ricevuto e soprattutto per quelli inattesi. Farne addirittura un caso di distorsione giornalistica, perché l'Osservatore Romano ha riportato quella frase, è per me l'ennesimo segno che molti in Europa non riescono nemmeno ad immaginare che cosa significhi credere davvero (o non ne hanno il minimo rispetto). Siamo minacciati da un'aggressione integralista islamica e non siamo neppure capaci di vera unità tra noi. Umanamente non avrei speranza. Cristianamente, so che stupenda è la Sua Vittoria.

Molto cordialmente,
Annalisa Ferramosca

Gentile Annalisa Ferramosca,
nel ricambiarle gli auguri, mi chiedo perchè usa il verbo 'irridere' quando la nostra era una critica. Lei è una lettrice molto attenta, per cui non le sarà fuggito come la stampa cattolica - il Vaticano in primis - eviti la parola Israele. non solo sui giornali cattolici, ma anche nella parole del Papa. Oggi pubblichiamo un pezzo di Deborah Fait sul discorso del Papa sul terrorismo, nomina tutti i paesi ma evita di pronunciare la parola Israele ! quel parroco di Gaza ringrazi pure Dio, ne ha tutto il diritto e noi il dovere di augurargli di avere sempre accanto Israele, dove poter festeggiare la Pasqua, ma perchè non ha detto anche un misero grazie a Israele ? Eppure i cristiani dovrebbero essere i primi a doverlo fare, con quello che avviene nei paesi musulmani. Invece niente ! Mi creda, non abbiamo nulla contro chi crede e professa la propria fede, Israele ne è l'esempio, ma mi lasci dire che l'astio - per non dire di più - della chiesa cattolica e delle chiese cristiane in genere verso Israele è qualcosa de veramente miserabile. L'islam è una minaccia comune, ma il mondo cattolico sembra ritenere che la salvezza stia nel pronunciare la parola pace e nel pregare. Non sono affari nostri,ma di fronte a una guerra come quella che stiamo affrontando pregare non basta. Il terrorismo islamico non ha ancora attaccato pesantemente Israele perchè sa che verrebbe sconfitto. Attacca invece l'Occidente cristiano perchè ha capito che può vincere.
Cordialmente,
Angelo Pezzana

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