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Riprendiamo da SHALOM, marzo 2016, a pag. 18, con il titolo "Israele e Vaticano: quando i conti non tornano", il commento di Angelo Pezzana
Fouad Twal Angelo Pezzana Ci sono delle notizie classificate “non si stampi”, una regola non scritta ma regolarmente seguita da tutti i nostri media, mai una eccezione, eppure di materiale ce ne sarebbe su cui riflettere, se non altro per verificare se le promesse, le buone intenzioni, persino gli abbracci e le affettuose affermazioni che dal Vaticano giungono copiosi sono solo parole, sono contraddette purtroppo dalla prova dei fatti. Fouad Twal è l’attuale Patriarca Latino di Gerusalemme, una specie di ambasciatore, che si esprime attraverso la “Commissione Giustizia e Pace”, formata da arcivescovi dei vari riti cattolici esistenti in Israele. Twal ne è presidente. Le sue accuse contro Israele, se raccolte in volumi, formerebbero una enciclopedia. Fermiamoci all’ultima. Israele ha fatto notare, con educato linguaggio diplomatico, che Twal invece di rivolgere le proprie accuse agli aggressori, se la prendeva con le vittime, dimenticando che il rifiuto a sedersi al tavolo delle trattative era partito dallo stesso Abu Mazen con una dichiarazione all’Onu, un luogo adatto a recepire questo genere di accuse, tanto che il segretario generale Ban Ki-moon ha poi fatto proprie le affermazioni di Twal condividendole in pieno. L’esempio più vistoso è Betlemme, una città un tempo a maggioranza cristiana, dopo gli Accordi di Oslo del 1995 che ne attribuirono la totale sudditanza all’Autorità arabo-palestinese, di cristiani ne sono rimasti pochissimi, chi poteva emigrava. Ma questo non interessa né al Vaticano né a Twal, che proprio a Betlemme è stato attaccato lo scorso Natale a base di lanci di pietre mentre la percorreva in automobile, riuscendo a mettersi in salvo soltanto grazie al fatto che Betlemme confina con Gerusalemme, una distanza così breve che ha consentito ai soldati israeliani di guardia di intervenire e portarlo in salvo. Ma a Twal la lezione non è servita, anche in questo caso il responsabile dell’attacco è ancora una volta Israele se i palestinesi l’hanno presso a sassate ! Israele è l’unico paese nella regione dove la popolazione cristiana cresce, mentre in tutto il mondo arabo-islamico viene repressa e spesso sterminata. Visto che dalla diplomazia vaticana non è mai giunto alcun apprezzamento a Israele, mentre sui governi musulmani sono arrivate solo preghiere e invocazioni alla pace, peraltro – e come era da prevedere- inascoltate, ci sarà pur lecito avanzare il dubbio che nel rapporto Israele-Vaticano ci sono dei conti che non tornano. Allora perché il silenzio della totalità dei nostri media ? |
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