Riprendiamo da SETTE di oggi, 18/03/2016, a pag. 48, con il titolo "Ognun per sé", il commento di Davide Frattini.
Davide Frattini
Ognuna ripete i suoi slogan politici e religiosi, quei marchi fantasiosi di appartenenza riprodotti sugli adesivi appiccicati ai paraurti delle auto, tanto diffusi che il romanziere David Grossman ci ha composto una canzone per la band Hadag Nahash. Sono le tribù d'Israele come le chiama Etgar Keret e sono ancora più differenziate (e litigiose) di quanto lo scrittore potesse immaginare. Almeno secondo un sondaggio del centro di ricerca americano Pew condotto tra l'ottobre del 2014 e il maggio del 2015.
I risultati sono stati pubblicati da poco e sono soprendenti, soprattutto per quel che raccontano degli ebrei israeliani, le tante tribù di Keret appunto. Le famiglie che si dichiarano laiche preferirebbero che il loro figlio/figlia sposasse un cristiano piuttosto che un ultraortodosso: la frattura con gli haredim è diventata profonda in questi anni. Anche se due terzi dei non praticanti rispetta il precetto di non mangiare maiale, digiuna per il giorno di Kippur ma non è pronto ad accettare che le norme dei rabbini diventino leggi pubbliche (il 64 per cento è contrario). Nello Stato fondato sul sogno di Theodor Herzl solo il 30 per cento degli ebrei israeliani si definisce sionista.
Sulla metropolitana leggera a Gerusalemme
Lo studio ha ascoltato anche gli arabi israeliani, 20 per cento della popolazione: tra loro pochi credono che il Paese possa essere ebraico e democratico (27 per cento contro il 76 tra gli ebrei) e tra i musulmani la religione è molto più importante, 68 per cento contro il 30 per cento degli ebrei. Che in maggioranza proclamano di credere in Dio: il 53 per cento sostiene anche l'idea evoluzionista (tra gli arabi solo il 37). Ed è dal cielo che il 61 per cento è convinto che questa terra sia stata donata: così la metà approva — anche se la domanda del Pew è stata criticata perché sarebbe formulata male— l'espulsione e l'allontanamento degli arabi.
Per inviare la propria opinione a Sette, telefonare 02/6339, oppure cliccare sulla e-mail sottostante