Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 10/03/2016, a pag.18, con il titolo " Far West a Gerusalemme, e Biden bacchetta l'Anp" la cronaca di Susan Dabbous.
Susan Dabbous
A cominciare dal titolo, come se il terrorismo 'vero' palestinista contro i civili e i soldati israeliani possa essere, riduttivamente, paragonato a un western hollywoodiano. C'è altro, nella cronaca della corrispondente del quotidiano dei vescovi italiani.
1. Forse Dabbous, quando scrive "Nella raffica di colpi è rimasto ferito un uomo di 57 anni che si è poi rivelato essere un cittadino palestinese con documenti israeliani." dovrebbe informarsi meglio, in Israele quei cittadini sono israeliani come tutti gli altri. Se hanno documenti israeliani, a differenza degli ebrei, sono arabi, ma pur sempre cittadini di Israele.
2. Come fa Dabbous sapere che "I toni di Biden sono evidentemente esacerbati dall'attacco di martedl scorso che ha portato alla morte di un turista americano", gliel'ha detto lo stesso Biden ? E tutti gli altri accoltellamenti di questi mesi andavano invece bene ?
3. Abu Mazen ha nuovamente definito 'martiri' i criminali attenatori, come fa a scrivere che il medesimo capo dell'Anp " ha più volte difeso la linea della resistenza pacifica", prende per idioti i lettori di Avvenire ? Certo, se nessuno protesta di fronte ad articoli come questo, il dubbio prende forma...
Biden e la politica del sorriso
Ecco il pezzo:
La mancata condanna degli attacchi term-ristici in Israele è un fallimento della comunità intemazionale ma, soprattutto, dei leader politici palestinesi. Questa, in sintesi, la posizione del vicepresidente americano Joe Biden, durante la conferenza stampa congiunta, ieri, con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in una Gerusalemme a dir poco da Far West. La giornata di ieri è iniziata con una sparatoria ad opera di due palestinesi che hanno preso di mira un autobus E:ed (la compagnia di trasporti pubblici) pieno di persone che si stavano recando a lavoro poco dopo le sei del mattino. L'attacco è avvenuto nel quartiere ultraortodosso di Ramot e non ha provocato vittime. I due aggressori, sono poi stati uccisi dopo avere compiuto una seconda sparatoria davanti alla Porta Nuova della Città vecchia. Nella raffica di colpi è rimasto ferito un uomo di 57 anni che si è poi rivelato essere un cittadino palestinese con documenti israeliani. Sempre ieri mattina, un palestinese è stato invece ucciso dopo aver tentato di accoltellare un soldato al check-point di Qalandiya, nei Territori palestinesi. «Questo non è tollerabile, nel 2lesimo secolo, da parte di leader politici civili», ha detto il vice-presidente americano riferendosi alla classe politica palestinese. I toni di Biden sono evidentemente esacerbati dall'attacco di martedl scorso che ha portato alla morte di un turista americano a Jaffa (sud di Tel Aviv). Era un esperto di nuove tecnologie 28 anni, ucciso dai colpi di coltello sferrati da un palestinese di 22 anni originario di Qalandiya, entrato illegalmente in Israele. La pagina Facebook di al-Fatah, il partito del presidente palestinese Abu Mazen, ha celebrato l'uccisione dell'americano e salutato l'assalitore come martire. Il palestinese, prima di essere ucciso dalla polizia, ha ferito 9 persone tra cui la moglie dell'americano. Durante l'attacco, Biden si trovava nel Peres Peace Center, con l'ex presidente israeliano Shimon Peres, a pochi metri dal luogo dell'attentato in cui è morto il connazionale. Ancora alto nei sondaggi e circondato a da ministri deboli, Netanyahu sembra voler gestire la crisi con il pugno di ferro: con un ingente dispiegamento di militari per le strade e l'estensione della controversa barriera di sicurezza attorno a Gerusalemme Est e ai Territori. «La violenza deve fermarsi-ha infine ammonito Biden incontrando il presidente israeliano Reuven Rivlin -. Ma questo non può essere raggiunto solo con la forza fisica». Biden ha poi incontrato a Ramallah Abu Mazen, che ha più volte difeso la linea della resistenza pacifica, ma non ha condannato esplicitamente l'ondata di violenze.
Per inviare a Avvenire la propria opinione, telefonare: 02/6780510, oppure cliccare sulla e-mail sottostante