Posso dirmi io genuinamente scioccato dal mondo delle fiabe in cui mi vogliono far vivere?
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
A destra: la mela avvelenata è l'accordo che l'Iran porge a Obama-Biancaneve
Cari amici,
Vi ho parlato ieri di “shock genuini”, sconcertanti e pericolosi proprio perché genuini: l'atteggiamento fondamentale dell'antisemita è quello di essere scioccato (e dunque anche irritato, indignato, furibondo) per la sopravvivenza del popolo ebraico: come si permettono di sopravvivere questi quattro straccioni che hanno rifiutato Gesù (o Maometto, o Marx, sono personaggi assai diversi fra loro, naturalmente, ma gli ebrei, quelli veri, non i convertiti o gli adulatori e i traditori, si sono sempre rifiutati di adorarli)? Come hanno l'ardire di resistere ai voleri del Faraone, del Gran Re di Persia, di Adriano, del Papa, di Martin Lutero, del Partito Comunista o di quello nazista (così simili fra loro anche in questo)? Lo shock dell'antisemita non va sottovalutato soprattutto quando è inconsapevole di questa sua natura antisemita e sembra a chi lo sente l'espressione di sentimenti di giustizia, di onestà, di correttezza politica. Bisogna rispondergli, provare a farne percepire l'assurdità, prenderlo in giro; se proprio non si riesce a farne altro, denunciarne la natura.
Ma badate, non tutti gli “shock genuini” sono uguali. Io per esempio sono genuinamente sconcertato, anche se proprio non sorpreso, da un altro fatto di questi giorni, ed è l'atteggiamento del mondo di fronte all'Iran. Un atteggiamento che si può definire di interesse senza scrupoli, di rassegnazione all'abuso, di speranza paradossale, insomma di sottomissione - quello che in arabo, che dopotutto è la lingua con cui l'arcangelo Gabriele ha dettato il Corano a Maometto e dunque contiene una sua intrinseca verità, si dice islam. Eh già, il mondo riguardo all'Iran è già islamizzato o come si dice nel mio lessico familiare, sdraiato a tappetino.
Vi dico solo due episodi nuovi, di molti altri abbiamo già parlato. Il primo è questo: cinque o sei giorni fa l'ambasciatore iraniano in Libano (cioè il proconsole degli ayatollah in terra di frontiera, incaricato di dirigere gli Hezbollah, mica uno qualsiasi), ha dichiarato ufficialmente che il suo stato intende pagare i terroristi dell'attuale ondata di attentati “popolari”: 7000 dollari per chi venga ucciso mentre sta cercando di compiere un'attentato contro gli ebrei; 30 mila dollari alle famiglie che in seguito a un'attentato terrorista di uno dei membri del loro gruppo familiare, dovessero subire l'abbattimento della loro casa (che è una pena prevista dalle leggi israeliane): http://www.rightsreporter.org/iran-paghera-le-famiglie-dei-terroristi-palestinesi-che-uccidono-israeliani/. E' una notizia degna di interesse, credo. Sia perché mostra la subordinazione dei palestinisti a interessi internazionali: se si dimostrasse, poniamo, che la Francia paga gli indipendentisti catalani per compiere le loro azioni illegali, o che lo stesso fa l'Austria con gli altoatesini, saremmo certamente autorizzati a nutrire qualche legittimo dubbio sulle loro motivazioni.
Il secondo aspetto della faccenda è che non si tratta qui di compiere atti dimostrativi, manifestazioni, dichiarazioni, voti; e neppure degli attentati dimostrativi, come quelli sui tralicci elettrici che erano comuni in Alto Adige, ma del tentativo consapevole di ammazzare dei civili innocenti, madri davanti ai loro figli, donne incinte, ragazzini fuori dalla scuola. E che uno stato dichiara non solo di essere favorevole ad attività indubitabilmente criminali, ma proclama ufficialmente tramite un suo rappresentante diplomatico, non le chiacchiere di un politico, di volerli finanziare (forse perché vede che l'ondata degli assassini "popolari" sta scemando per la sua evidente inutilità o forse per l'esaurimento della riserva di criminali psicopatici che si fanno influenzare dalla propaganda palestinista). Quel che mi ha sconcertato - o se volete genuinamente scioccato - è il silenzio del mondo. C'è qualcuno che ha detto agli ayatollah che queste cose non si fanno, che violano le leggi internazionali, che mettono in pericolo la pace? No figuriamoci: queste espressioni si riservano a Israele.
L'arricchimento dell'Iran: dai dollari all'atomica
Anzi, fosse stato silenzio, avremmo avuto di che essere contenti. In questi giorni l'Iran è soggetto a una pioggia di inni, peana, complimenti, il cui oggetto sono delle elezioni, chiaramente e ufficialmente truccate: sono stati un migliaio i candidati al parlamento esclusi d'autorità perché sgraditi al regime; non è stata ammessa nessuna delegazione di osservatori internazionali, nessuno può dire quel che è successo nelle campagne del paese, dove abita la maggior parte degli elettori. E' solo certo che contrariamente ai trionfalismi di chi parla dell'affermazione dei “riformisti” (il cui capo sarebbe quel Rasfajani che è il responsabile ultimo dell'attentato al centro ebraico di Buenos Aires in cui furono uccise quasi un centinaio di vittime innocenti), il potere resta saldamente in mano al potere clerical-terrorista che governa il paese da quarant'anni. Per chi non avesse le idee chiare, invito a leggere le dichiarazioni degli oppositori, riportate ieri da Informazione Corretta (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999920&sez=120&id=61561).
E anche su questo evidente dato di realtà, la tenuta del sistema degli ayatollah e del suo progetto eversivo e antioccidentale nonostante tutti gli omaggi che ha ricevuto da Obama e dall'Unione Europea (o più probabilmente a causa di essi), nessuno parla. O se ne parlano, si bevono la propaganda dl regime, compresa la felicità della comunità ebraica locale, che non ha neanche la possibilità di denunciare la violazione in massa dello Shabbat cui li costringe il regime (http://www.kolot.it/2016/02/28/ebrei-in-iran-costretti-a-votare-in-sinagoga-e-di-shabbat/).
Ci invitano a vivere in un mondo della fiabe, dove gli immigrati clandestini sono povere vittime che non commettono reati, l'Iran è una potenza pacifica e riformista, Obama è un geniale politico e la Merkel gli sta quasi alla pari; tutto andrebbe bene se non ci fossero i cattivi populisti anti-immigrazione e antieuropei, e naturalmente Israele che opprime i poveri palestinesi. Il mondo alla rovescia... posso dirmi io genuinamente scioccato?
Ugo Volli