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La Stampa Rassegna Stampa
27.02.2016 Bulgaria: giallo nella sede diplomatica dell'Anp
Cronaca di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 27 febbraio 2016
Pagina: 12
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «Palestinese muore in ambasciata. Intrigo internazionale a Sofia»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 27/02/2016, a pag.12, con il titolo "Palestinese muore in ambasciata. Intrigo internazionale a Sofia" la cronaca di Giordano Stabile.

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Giordano Stabile   Omar Zayed

La titolazione non è precisa, a Sofia non c'è una ambasciata palestinese, ma una delegazione diplomatica dell' Anp. Come riporta anche il catenaccio sotto al titolo.

Di sicuro c'è solo che è volato giù dall'ambasciata palestinese a Sofia, dove si era rifugiato a dicembre. La morte in Bulgaria di Omar Nayef Zayed, membro del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, condannato all'ergastolo in Israele per omicidio, è un giallo internazionale. Zayed è stato trovato in fin di vita questa mattina, sul selciato di una strada sul retro dell'edificio della rappresentanza, ed è morto subito dopo. Ma su chi e che cosa lo abbia ucciso le notizie sono contraddittorie.
Come è morto?
Una prima versione, diffusa dai media bulgari, sosteneva che era precipitato all'interno dell'edificio, nel cortile. Sembrava che fosse stato colpito da un'arma da fuoco. Poi l'ipotesi del «cecchino» veniva scartata. Altri rumours parlavano di «avvelenamento». Alla fine il procuratore generale Sotir Tsatsarov ha chiarito che Zayed, 51 anni, era stato trovato all'esterno dell'ambasciata, «senza segni di arma da fuoco». Bisognerà attendere l'autopsia. I palestinesi accusano il Mossad. Per il premier bulgaro Boyko Borissov, in visita in Israele e che giovedì ha incontrato Benjamin Netanyahu, sono stati momenti di imbarazzo. La Bulgaria riconosce la Palestina ma ha buone relazioni con Israele e la cooperazione fra le forze di sicurezza è stretta, soprattutto dopo l'attentato del 18 luglio 2012 a Burgas sul Mar Nero, quando morirono 8 turisti israeliani su un pullman.
Da 20 anni in fuga
Zayed, nato a Jenin in Cisgiordania, assieme al fratello Ahmed era stato condannato all'ergastolo per l'uccisione dello studente Eliyahu Amadi, a Gerusalemme nel 1986. Quattro anni dopo ha cominciato lo sciopero della fame. Dopo 40 giorni è stato trasferito in un ospedale psichiatrico di Betlemme. Da lì, nel maggio 1990, è riuscito a fuggire e nel 1994 si è trasferito in Bulgaria, si è sposato e ha avuto tre bambini. II fratello Ahmed è stato liberato nell'ottobre del 2012 assieme ad altri 1026 prigionieri nello scambio per Gilad Shalit. Ma il 15 dicembre 2015 Israele ha chiesto l'estradizione di Omar Nayef Zayed alla Bulgaria. La polizia ha cercato di arrestarlo a casa sua due giorni dopo, ma Zayed si è rifugiato nell'ambasciata palestinese di Sofia.
Hamas contro Anp
Poteva essere un altro caso Assange, è finito molto peggio. Il ministro degli Esteri israeliano si è limitato a dire che «sta studiando le informazioni» sul caso. Per i palestinesi Zayed è «un martire», secondo l'ambasciatore Ahmed al-Mathbouth «quelli che lo stavano perseguitando» lo hanno ucciso. Issa Qaraqe, il capo del Comitato palestinese per i prigionieri, accusa il Mossad. Per il presidente palestinese Abu Mazen è «un crimine atroce». Hamas, da Gaza, chiede invece l'incriminazione per «corruzione» dell'ambasciatore a Sofia, «complice» degli israeliani. Contro l'ipotesi Mossad c'è però la scelta del momento, con il premier bulgaro in Israele, e il fatto che c'era una richiesta di estradizione. Analisti israeliani ricordano invece il caso di Ashraf Marwan, l'ufficiale dei servizi egiziani passato con il Mossad, è morto dopo un volo da un palazzo su un marciapiede di Londra. Ucciso probabilmente dagli egiziani per il suo tradimento.

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