lunedi` 21 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
18.02.2016 'Vietato l'ingresso alle donne'
Succede da Starbucks in Arabia Saudita

Testata: Il Foglio
Data: 18 febbraio 2016
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «Una tazza di sharia da Starbucks»

Riprediamo dal FOGLIO di oggi, 18/02/2016, a pag. 3, l'editoriale "Una tazza di sharia da Starbucks".

Immagine correlataImmagine correlata

Tanta gente in Francia adesso sta rinunciando alle tazze di caffè da Starbucks in segno di protesta per alcuni avvisi posti nei negozi della catena in Arabia Saudita. “Qui le donne non possono entrare”. E ancora: “Per favore mandate i vostri autisti per ordinare”. I giornali francesi spingono molto, e a ragione, sull’indignazione. “In Arabia Saudita Starbucks vietato alle donne”, riferisce il Monde. “Arabia Saudita: Starbucks proibisce alle donne di entrare”, incalza Marie Claire. Un gruppo chiamato Osez le féminisme, che ha quasi ottantamila condivisioni su Facebook, ha paragonato Starbucks alla Germania nazista e all’apartheid e sta ora boicottando la catena di caffè. Una storia surreale e vergognosa, ovviamente. “Starbucks in Arabia Saudita rispetta le leggi locali”, hanno fatto sapere dalla compagnia ammettendo di averceli messi loro quegli avvisi.

Sarà sicuramente andata così, che a Starbucks la legge islamica hanno deciso di adottarla su richiesta dei custodi del regno dell’islam e della sua commissione per la Promozione della virtù e la prevenzione del vizio. Speriamo, almeno. Un ricatto ideologico pur di aprire un negozio a Riad. Come nel deal iraniano. Eppure, a forza di compromessi, a forza di assecondare la pruderie sessista e goffa di questi regimi islamici, a forza di far finta che Raif Badawi non è stato frustato in piazza dai sauditi, a forza di non guardare le decapitazioni per “stregoneria” celebrate nelle piazze saudite, a forza di ammettere funzionari sauditi nel Consiglio dei diritti umani dell’Onu, siamo noi a rimanere in mutande e con una tazza calda di sharia in mano.

Per inviare la propria opinione al Foglio, telefonare 06/589090, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT