Dal vaso di Pandora esce accresciuta la destra tedesca
Analsi di Manfred Gerstenfeld
(Traduzione di Angelo Pezzana)
Manifestazione anti-immigrati organizzata da Pegida
La politica del governo tedesco dei confini aperti ai rifugiati è la causa della forte crescita della destra. Ne risente la società tedesca in generale e la comunità ebraica in particolare. Salomon Korn, vice presidente del Consiglio Centrale ebraico ha affermato che “ i bambini nei paesi arabi vengono indottrinati come avveniva nel Terzo Reich. Non illudiamoci di poterli integrare nella nostra società.”Ha poi aggiunto di temere una deriva a destra da parte del centro e quindi una crescita ancora maggiore della violenza che ne deriverà.
A Lipzia si sono verificati disordini estremamente violenti, 250 teppisti mascherati hanno distrutto praticamente tutte le vetrine dei negozi nel quartiere Connewitz, abitato in prevalenza da cittadini di sinistra. Nello stato federale della Sassonia, secondo il rapporto della polizia, degli sconosciuti hanno attaccato per diversi giorni quattro centri di accoglienza per rifugiati. A Lipzia, uno di questi attacchi, era stato preparato da sette persone armate di bombe, che solo per caso non sono esplose. Bernd Merbitz, capo della polizia di Lipzia, ha detto che in Sassonia si respira una “atmosfera da pogrom”. Ha poi aggiunto che “ stiamo entrando in una situazione in cui i criminali, approfittando della paura della gente, genera isteria nei confronti della politica di accoglienza, giustificando la violenza contro i rifugiati”.
La Fondazione Amadeo Antoni, che prende il nome da un lavoratore dell’Angola assassinato nel 1990 da un gruppo di skinheads neo-nazisti, registra gli atti di violenza contro i rifugiati, collaborando con Pro-Asyl, la più importante organizzazione tedesca che ha lo stesso obiettivo. La Fondazione Antoni è attiva anche sull’antisemitismo. Nel solo 2016 ha già registrato decine di attacchi contro gli immigrati. Secondo queste organizzazioni, i centri di accoglienza hanno subito nel 2015 528 attacchi. 126 sono stati atti incendiari, uno ogni tre giorni. All’esterno dei centri le aggressioni sono state 141, con 205 feriti. Il rapporto della polizia federale criminale ha registrato nel 2015 il numero più alto di aggressioni violente contro i centri per rifugiati, un totale di 924, mentre nel 2014 erano 199.
La Germania aveva sempre cercato di nascondere nel passato i crimini commessi dai rifugiati. Le violenze sessuali e i furti commessi dai rifugiati in nove città tedesche e in altri paesi europei la notte di Capodanno hanno reso più complicata la situazione. Non ci sono ancora statistiche sugli atti criminali commessi dagli immigrati. In un caso recente, dove una donna e diversi anziani sono stati attaccati da quattro immigrati nella metropolitana di Monaco, è venuto alla luce solo dopo che era stato ripreso da un passeggero e messo su Youtube. Gli aggressori erano afgani che vivevano in Germani da quattro anni, malgrado avessero ricevuto un avviso di espulsione. Infatti non potevano essere rimandati in Afghanistan per via della situazione di guerra in quel paese. Questo vale per molti altri immigrati, che rimangono in Germania per lo stesso motivo anche se la loro richiesta di soggiorno è stata respinta. La polizia di Monaco ha ammesso che la situazione è drammaticamente problematica. La preoccupazione di molte comunità ebraiche in Germania, dall’inizio dell’immigrazione di massa, è resa evidente, ad esempio, dall’aumento delle vendite degli spray urticanti dopo le violenze dalla notte di Capodanno.
Pegida ( Patrioti europei contro l’islamizzazione dell’Occidente, Patriotische Europäer gegen die Islamisierung des Abendlandes) è il movimento di estrema destra tedesco, fondato a Dresda nel 2014. Alle sue manifestazioni partecipano migliaia di persone, il cui obiettivo è combattere l’islamizzazione. Sono anche contro l’adesione della Germania alla UE e alla NATO, mentre sono, curiosamente, favorevoli a migliori relazioni con la Russia di Putin. Dopo l’arrivo massiccio di rifugiati, movimenti simili si sono formati in altri paesi, tutti con lo stesso nome. Alle manifestazioni di Pegida in Germania, i dimostranti lanciato slogans e insulti contro Angela Merkel e gli immigrati. Vi sono spesso scontri fra Pegida e i suoi avversari. A Potsdam il mese scorso, sono rimasti feriti sette poliziotti.
Quello che sembra preoccupare maggiormente nel sistema politico tedesco è la presenza emergente del partito di destra AfD (Alternativa per la Germania, Alternative für Deutschland). Nel parlamento europeo i suoi eletti fanno parte del gruppo dei conservatori britannici, il che ne rafforza l’immagine. I partiti politici tedeschi vedono in AfD un pericoloso concorrente. A marzo ci saranno le elezioni in tre stati federali, i sondaggi danno a AfD più del 10%. Nell’AfD c’è una atmosfera litigiosa, che può pregiudicarne lo sviluppo, come accade in genere nei partiti di recente formazione. Ci sono lotte interne, non c’è una struttura omogenea in grado di formarsi entro breve tempo. In un partito di destra c’è sempre il pericolo di una infiltrazione neo-nazista, ci si chiede se AfD sarà capace di impedirlo.
La “euphoria del benvenuto” che aveva caratterizzato l’accoglienza delle masse di rifugiati nel settembre 2015, si è dissolta quasi del tutto, rimpiazzata da quello che potremmo definire il grande Vaso di Pandora. Il governo tedesco ha scatenato forze estremiste, e la soluzione di questi problemi non è vicina. Abbiamo analizzato alcuni di questi problemi, quelli più immediati, che però saranno seguiti da quelli la cui soluzione sarà a lungo termine, ad esempio il costo dell’assorbimento dei rifugiati, le difficoltà della loro integrazione nella forza lavoro e altri ancora più gravi, l’integrazione sociale e culturale. Nel frattempo la popolarità della Merkel è crollata. L’81% dei Tedeschi ritiene che ha sbagliato nell’affrontare il tema dell’immigrazione. Merkel ha cercato di opporsi alle critiche, ma con parole deludenti, aggiungendo che i rifugiati potranno ritornare nei loro paesi quando non ci saranno più guerre. Ha avuto anche parole forti contro l’antisemitismo, che non ci saranno compromessi ogni volta che si manifesterà. È ancora da vedere come lo attuerà in pratica. Intanto i rifugiati continuano ad aumentare. Il governo tedesco ha confermato che soltanto in gennaio ne sono arrivati 91.000. Per l’osservatore israeliano, crescono i paragoni negativi man mano che la situazione si deteriora. C’è un paese dove gli attacchi contro le minoranze sono frequenti, anche se non c’è una ideologia che li promuova.
A quanto si sta verificando, Israele può offrire alla Germania alcuni consigli utili, per migliorare la sicurezza o per gli aspetti medici e psicologici che nascono da violenza e paura. In più, Israele ha molto da insegnare alla Germania in quanto a integrazione di immigrati. Vedremo quale uso farà la Germania delle capacità che I’esperienza di Israele può offrire. Il grande Vaso di Pandora nella Germani di oggi – come nel mito greco – sta creando gravi problemi difficili da risolvere. A grandi linee, forse l’assistenza di Israele può aiutare a diminuirne la portata.
Manfred Gerstenfeld è stato presidente per 12 anni del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta. E' appena uscito il suo nuovo libro "The war of a million cuts" (in inglese). E' una analisi di come ebrei e Israele sono delegittimati e come farvi fronte.
Manfred Gerstenfeld ha ricevuto il premio "Simon Wiesenthal Center International Leadership" per i suoi studi sull'antisemitismo.