Riprendiamo da SHALOM, gennaio 2016, a pag.20, con il titolo " Il Califfo e l'Ayatollah: una guida per capire", la recensione di Angelo Pezzana.
Fiamma Nirenstein Angelo Pezzana
Non è facile per il lettore italiano districarsi nel caos della (dis)informazione sul terrorismo islamico che sta sconvolgendo il mondo e il Medio Oriente in particolare. Con poche eccezioni, fra i pochi esperti ‘veri’, rimasti illesi dal virus del politicamente corretto, spicca Fiamma Nirenstein, il cui ultimo libro “ Il Califfo e l’Ayatollah”, pubblicato da Mondadori, è una guida indispensabile innanzi tutto per conoscere quanto sta accadendo, da cui discende il capire. A Fiamma non fa difetto il coraggio, nessuno può rimproverarle quella ‘cautela’ che invece è la causa dell’incomprensione di quanto avviene nel mondo arabo-musulmano. Chiamare le cose con il loro nome è l’unico modo per affrontare il caos che caratterizza da 1.400 anni l’islam. Di cui la guerra sunniti-sciiti è diventato oggi un aspetto secondario, anche se viene sempre citata nel tentativo di evitare temi ‘delicati’, che obbligherebbero, se affrontati nel nome della verità storica, all’uso di parole oggi ‘proibite’, quali islam, religione, civiltà, invasione, tutte regolarmente escluse nella maggior parte delle analisi che impediscono di cogliere nella sua globalità il vero problema: la volontà dell’islam di dominare il mondo. Un progetto che viene taciuto in Occidente, mentre, paradossalmente, viene proclamato apertamente dagli stessi terroristi islamici. Fiamma, senza i paraocchi della sottomissione che si è impossessata dell’Occidente, sfata tutte le illusioni di coloro che assolvono l’ideologia islamista, racconta con citazioni inoppugnabili, come la guerra che ci sta colpendo abbia le radici nelle stretta parentela tra islam e società, islam e stato, quanto sia un errore mortale unire l’islam alle altre religioni monoteiste. Il terrorismo islamico ha le sue radici, anche se con dinamiche differenti, in Iran come in Turchia, in Arabia Saudita come nello Stato Islamico. L’obiettivo comune è la dominazione del mondo democratico-occidentale da parte di un islam unificato in un unico potere statuale. Per raggiungerlo, devono essere eliminati fisicamente non solo gli ‘infedeli’, ma anche quei musulmani che rifiutano di sottomettersi. Questo spiega l’altissimo numero di vittime fra le popolazioni islamiche nelle guerre civili. Fiamma affronta poi tutti gli errori delle potenze occidentali, dalla resa di fronte a un Iran che possiederà l’arma nucleare entro pochi anni, alle rivalità fra i paesi islamici in lotta fra loro per imporsi alla guida egemone del Medio Oriente. La scomparsa dell’America quale super potenza democratica, baluardo delle libertà civili, che sotto l’Amministrazione Obama ha abbandonato il suo ruolo tradizionale per sostenere, ad esempio, la Fratellanza Musulmana, è un altro aspetto che il libro di Fiamma contribuisce a spiegare il declino dell’Occidente. E, di fatto, l’abbandono di Israele. Dopo averlo letto non ci accontenteremo più dei cosiddetti esperti che non la contano giusta, nascondendosi dietro sigle anonime come Isis, non aiuta a capire la mentalità guerriera dell’islam. Per uscire dall’acquiescenza il libro di Fiamma è la guida perfetta.
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