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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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La Stampa Rassegna Stampa
02.02.2016 Torino, il sindaco Fassino contro il boicottaggio di Israele
Cronaca di Beppe Minello

Testata: La Stampa
Data: 02 febbraio 2016
Pagina: 41
Autore: Beppe Minello
Titolo: «'Assurdo boicottare Israele'»

Riprendiamo dalla STAMPA - TORINO di oggi, 02/02/2016, a pag. 41, con il titolo "Assurdo boicottare Israele", la cronaca di Beppe Minello.

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Piero Fassino

Al sindaco Fassino non è piaciuta la presa di posizione di 27 docenti che hanno sottoscritto una petizione con la quale chiedono di boicottare l’accordo di collaborazione che Università e Politecnico hanno avviato con Technion, l ’Israel Institute of Technology di Haifa: «Non vogliamo fornire sostegno all’occupazione militare e alla colonizzazione della Palestina». «Il nostro obiettivo è far sì che Torino sia città tollerante, aperta, capace di riconoscere ogni identità: e anche per questo motivo stigmatizzo chi propone di boicottare l ’accordo tra Politecnico, Università e Technion», sono state le parole pronunciate ieri da Fassino in Sala Rossa al termine di un duro dibattito fra maggioranza e opposizione di centrodestra tutto incentrato sui rapporti da tenere con la comunità islamica.

Centrodestra compatto
Dibattito chiesto dal centrodestra per contestare il «Patto di condivisione e cittadinanza attiva» che, l’8 febbraio, verrà firmato con le comunità islamiche «per promuovere - ha spiegato l’assessore Ilda Curti - l’affermazione dei valori di convivenza, rispetto reciproco e conoscenza, sancito dall’articolo 3 della Costituzione e nei principi fondamentali che regolano la nostra convivenza civile». Patto chiesto, nel novembre scorso, dagli islamici dopo i drammatici fatti di Parigi. Il documento prevede tre cose: creare un coordinamento permanente con i centri islamici cittadini; creare una bacheca di comunicazione su ciò che accade in città da appendere in tutte le moschee torinesi; prevedere una giornata di «Moschee aperte - spazio per tutti» durante il quale «i fedeli musulmani possano raccontarsi al territorio facendo entrare la città nei loro luoghi di culto». Sul tema, l’opposizione di centrodestra non è mai stata tenera e il clima preelettorale ha radicalizzato i toni. I leghisti Ricca e Carbonero, quelli che hanno preteso e ottenuto che il sindaco venisse in aula a spiegare senso e modalità del Patto, hanno criticato il «privilegio concesso alla comunità islamica: non siamo contrari al patto, ma perché non farlo con tutte le fedi? Insomma vorremmo iniziative pro religione e non pro Islam». Enzo Liardo (Ncd) ha scomodato l’imbarazzante vicenda delle statue coperte: «Siamo spaventati da loro e per tenerli buoni cerchiamo il dialogo». Marrone di Fratelli d’Italia ha criticato l’apertura delle moschee «perché significa dare importanza a luoghi che propagandano il Califfato». Tronzano di Fi ha chiesto che simili decisioni vengano discusse prima in Consiglio comunale. Insomma, un dialogo fra sordi. «Nessun privilegio» Fassino ha replicato a tutti loro: «Abbiamo 150 mila cittadini di origine straniera: compito delle istituzioni è di farli sentire cittadini, con eguali diritti e eguali doveri. Una politica di integrazione intelligente e responsabile – e non di assimilazione – deve consentire a ogni cittadino di conservare la propria identità. L’atto che proponiamo non rappresenta un privilegio o una “concessione”, ma ha l’obiettivo di liberare la vita dei cittadini dalle paure, ribadendo valori di libertà, democrazi e rispetto della vita umana».

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