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Il Manifesto Rassegna Stampa
29.01.2016 I terroristi dell'Olp e i loro fiancheggiatori italiani piangono: una buona notizia
Il pezzo di Michele Giorgio ne è esempio

Testata: Il Manifesto
Data: 29 gennaio 2016
Pagina: 3
Autore: Michele Giorgio
Titolo: «In nome del gas Grecia, Israele e Cipro stringono accordi. Preoccupazione ai vertici dell'Olp»

Riprendiamo dal MANIFESTO di oggi, 29/01/2016, a pag. 3, con il titolo "In nome del gas Grecia, Israele e Cipro stringono accordi. Preoccupazione ai vertici dell'Olp", il commento di Michele Giorgio.

Ennesimo pezzo di propaganda sull'unico quotidiano che ancora ha il coraggio di definirsi "comunista". Però c'è una buona notizia. "Preoccupazione ai vertici dell'Olp", scrive Giorgio: e se a essere preoccupati sono i terroristi e i loro propagandisti italiani, noi non possiamo che felicitarcene.

Ecco l'articolo:

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Michele Giorgio


I più importanti giacimenti sottomarini di gas tra Israele e Cipro

Annunciato a metà mese da Benyamin Netanyahu, si è svolto ieri a Cipro il vertice a tre con il premier israeliano, il premier greco Tsipras e il presidente cipriota Anastasiades. Un summit preceduto dalla firma due giorni fa di importanti accordi bilaterali tra Atene e Tel Aviv. Tsipras da uomo di sinistra ha stretto un'alleanza con Israele, dall'economia alla cooperazione militare, che non avevano saputo o voluto raggiungere neppure i leader greci di destra. La parola chiave del vertice di Cipro è stata "gas".

I tre Paesi hanno annunciato la costituzione di un comitato per studiare la possibilità di portare il gas naturale che si trova nelle acque al largo di Israele e Cipro, in Europa attraverso la Grecia. Nonostante la prevalenza dei temi economici, le intese raggiunte a Nicosia sono molto più ampie e riguardano anche la sicurezza. E se la vicinanza tra Cipro e Israele, in funzione anti-Turchia, è nota da tempo, invece la stretta cooperazione tra Grecia e Stato ebraico rappresenta una novità. Per decenni la Grecia è stata apertamente filo-palestinese e il suo cambio di rotta genera preoccupazione ai vertici dell'Olp, tanto che l'ex ministro degli esteri Nabil Shaath, sulle pagine del quotidiano Haaretz, si è domandato se la Grecia tradirà la Palestina. Atene ha bisogno di rilanciare la sua disastrata economia ma, ha scritto Shaath, "vantaggi economici a breve termine non devono danneggiare una profonda e preziosa amicizia". Una amicizia tra i popoli, ha sottolineato, e tra greci e palestinesi... purtroppo questo rapporto ha iniziato a cambiare. A metà gennaio la Grecia e alcuni Paesi dell'Europa dell'Est, sollecitati da Netanyahu, hanno tentato di bloccare una risoluzione dei ministri degli esteri dell'Ue che ribadisce la separazione territoriale tra Israele e le colonie che ha costruito nei Territori occupati.

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