Come si fa, dopo questi fatti ben documentati a dirsi dalla loro parte?
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
A destra: "In caso di emergenza, accusa Israele"
Cari amici,
vi dò qualche notizia in più sulla vicenda delle organizzazioni dei “diritti umani” di cui nessuno parla ma che è importante conoscere per comprendere il pericolo che rappresentano per la democrazia e la sopravvivenza di Israele e la necessità di leggi che ne chiariscano il finanziamento e le attività.
Si è saputo il nome di almeno una persona morta dopo essere stata intrappolata nelle attività di agente provocatorio del duo Ezra Nawi-Nasser Nawajiya, associati o vicini a queste Ong e in particolare a Breaking the Silence che denunciavano gli arabi che su loro sollecitazione apparivano disponibili a vendere terreni agli ebrei e per questo erano destinati a essere torturati e uccisi dalle squadracce dell'Autorità Palestinese (ve ne ho parlato qui: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=280&id=61053 e poi ancora qui http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=61103). Si chiama Abu Khalil, le autorità dell'AP avevano dichiarato che - guarda un po' - era morto di infarto. Per via di questa dichiarazione e dell'impossibilità di accertare le cause della morte, un giudice ha ordinato che Nawi sia lasciato agli arresti domiciliari. (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/206938).
Ezra Nawi
Al di là di queste brutte storie criminali, vi sono altre notizie che riguardano gli stessi ambienti che sono uscite dalla pubblicazione delle mail anche segretissime che sconsideratamente o piuttosto arrogantemente Hilary Clinton ha lasciato sul suo server privato quando era Segretario di stato, il titolo che equivale al nostro Ministro degli esteri, e che il suo dicastero è obbligato a trasmettere al Congresso, facendolo con tutta la lentezza possibile.
Da queste mail risulta che ci sono stati (e probabilmente sono stati in parte realizzati e ancora più sicuramente ci sono anche oggi) piani dettagliati dell'Amministrazione americana per usare le Ong contro Israele. Ne potete vedere qualche accenno qui: http://www.jpost.com/Opinion/Column-one-The-Obama-administrations-most-covert-war-441567. Quel che emerge dalle registrazioni che hanno smascherato Nawi e i suoi soci, citate in questo stesso articolo, è che essi, oltre a denunciare alla AP gli arabi colpevoli di “normalizzazione” pagavano i palestinesi per manifestare violentemente contro Israele e assalire i militari. Naturalmente ci sono anche i soldi dati direttamente ai palestinesi dai governi stranieri, ma questa è una storia più nota (http://www.wsj.com/articles/where-does-all-that-aid-for-palestinians-go-1453669813).
Come scrive Caroline Glick “degli attivisti di Ta'ayush [la Ong di Tawi] sono ripresi mentre pagavano in contanti dei palestinesi per partecipare alla manifestazione in cui hanno lanciato pietre contro i soldati dell'esercito israeliano. In una conversazione di questa settimana con il Jerusalem Post, Ach [il volontario che ha smascherato Nawi] ha affermato che senza le Ong i palestinesi non farebbero dimostrazioni. "Ho chiesto a uno dei palestinesi se avrebbe manifestato violentemente se la ONG non l'avesse pagato. Ha detto di no.” Sempre nel dossier televisivo, si vedono funzionari di “Breaking the silence” mentre pagano Nawi e il suo collega di Ta'ayush Guy Botavia per organizzare una manifestazione contro l'esercito israeliano.
Dunque la catena è questa: una serie di governi stranieri (fra cui l'Unione Europea, gli Stati Uniti, i soliti nemici di Israele in Europa fra cui Svezia, Irlanda, Austria) pagano le Ong antisraeliane in Israele. Le Ong pagano dei personaggi un po' loschi e disinvolti (ricordiamoci che Nawi è stato condannato non solo per vari assalti alle forze dell'ordine, ma anche per pedofilia). Costoro pagano i palestinesi per creare disordini. Gli americani e i governi europei protestano perché Israele reprime queste sommosse. Il governo israeliano cerca di mettere a nudo la catena di finanziamenti che porta ai disordini in Giudea e Samaria, obbligando le Ong a denunciare ufficialmente i soldi che ricevono dai governi stranieri. I governi stranieri che finanziano e buona parte dell'intellighenzia israeliana “di sinistra” protesta contro queste leggi “fasciste” e antidemocratiche. Che “soffocano la libertà di espressione,” dicono. (http://nypost.com/2016/01/24/critics-are-now-bashing-israels-pro-democracy-efforts/).
Io ripeto la mia domanda: è questa la morale della sinistra israeliana ed ebraica? Come si fa, dopo questi fatti ben documentati a dirsi dalla loro parte?
Ugo Volli