domenica 24 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
10.01.2016 Valori islamici e valori occidentali: incompatibili
Editoriale di Maurizio Molinari

Testata: La Stampa
Data: 10 gennaio 2016
Pagina: 1
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «Da dove viene il branco di Colonia»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 10/01/2016, a pag. 1-21, con il titolo "Da dove viene il branco di Colonia", l'editoriale di Maurizio Molinari.

Immagine correlataImmagine correlata
Maurizio Molinari

Immagine correlata

L’assalto di gruppo alle donne di Colonia è un atto tribale che si origina dall’implosione degli Stati arabi in Nordafrica e Medio Oriente. Il domino di disintegrazione di queste nazioni fa riemergere tribù e clan come elementi di aggregazione, esaltando forme primordiali di violenza. Regimi, governi ed eserciti si dissolvono e vengono sostituiti da capo-villaggio, assemblee tribali, milizie. Le tribù sono protagoniste del deserto dall’antichità e dai loro costumi ancestrali si originano il chador per le donne, la decapitazione dei nemici, la vendetta come proiezione di forza, il saccheggio per arricchirsi, la poligamia e il potere assoluto degli uomini sulle donne. Fino all’Impero Ottomano tale società tribale sopravvisse pressoché intatta nello spazio geografico fra Gibilterra ed Hormuz. Fu la Prima Guerra Mondiale ad arginarla grazie al colonnello britannico Thomas Edward Lawrence che raggiunse con i leader delle maggiori tribù l’intesa che portò alla nascita dei moderni Stati arabi.

Da allora al 2011 tali nazioni, create dalle potenze coloniali e moltiplicatesi con la decolonizzazione, hanno dominato le tribù. Ma le leadership di tali Stati raramente sono riuscite a legittimarsi nelle rispettive popolazioni col risultato di innescare periodiche proteste, di origine diversa, che cinque anni fa hanno iniziato a travolgerli.

Determinando la scomparsa di Siria, Iraq, Libia e Yemen accompagnata da rivolte che minacciano l’esistenza di piccole nazioni come Libano, Giordania e Bahrein e anche l’integrità territoriale delle potenze regionali: Egitto, Turchia, Arabia Saudita, Iran. Il risultato è su più fronti: le guerre in Siria, Iraq e Yemen, la nascita di entità non-statuali come il Califfato di Abu Bakr al Baghdadi, il dilagare del terrorismo jihadista come virus ideologico e soprattutto il riemergere della società tribale che il colonnello Lawrence, detto «d’Arabia», era riuscito a contenere.

È il declino del nazionalismo arabo che spinge individui e famiglie a ritrovare nelle origini tribali la propria identità. È un processo di portata storica, che accelera, con conseguenze imprevedibili in Nordafrica e Medio Oriente. Gli Stati arabi-musulmani sono le prime vittime di questo processo: lacerati da un confronto interno fra modernità e tribalismo che è un conflitto di civiltà. L’Europa ne è investita a causa delle migrazioni di massa verso la sponda Nord del Mediterraneo. Fra chi arriva vi sono portatori di usi e costumi che si originano dalle lotte ataviche per pozzi d’acqua, donne e bestiame. Le conseguenze sono nelle cronache di questi giorni: dagli abusi di massa a Colonia al grido di «Allah hu-Akbar» per intimorire il prossimo a Brescia e Vignola. Non si tratta della maggioranza degli immigrati ma di una minoranza in grado di scuotere la sicurezza collettiva. Da qui la necessità di una rigida applicazione della legge, grazie ad un’intesa fra cittadini e forze dell’ordine, per difendere l’Europa dal ritorno delle tribù.

Per inviare la propria opinione alla Stampa, telefonare 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT