Riprendiamo dalla NAZIONE/RESTO del CARLINO/GIORNO di oggi, 05/01/2016, a pag. 9, con il titolo "Hezbollah attacca soldati israeliani: tensione al confine con il Libano", la cronaca di Aldo Baquis.

Aldo Baquis

La "pacifica" bandiera di Hezbollah
IL CONFINE fra Libano e Israele è tornato ieri a surriscaldarsi quando miliziani Hezbollah hanno fatto esplodere un potente ordigno al passaggio di una pattuglia militare israeliana nella zona delle contese Fattorie Shaba. In questo episodio non si sono avute vittime. Ma nell'area ormai da mesi si è creata una miscela esplosiva: è infatti limitrofa al Golan siriano dove Hezbollah libanesi e militari iraniani sostengono energicamente le forze di Bashar Assad contro milizie ribelli sunnite, che in parte si ispirano ad al Qaida o allo Stato islamico.

Terroristi Hezbollah
ALL'ORIGINE di questa nuova fiammata di violenza vi è l'eliminazione, avvenuta a Damasco il 20 dicembre, di un miliziano druso siriano, Samir Quntar. L'appartamento in cui risiedeva è stato centrato da un missile telecomandato sparato — almeno secondo gli Hezbollah — da Israele. Quntar, in Israele, era una bestia nera. Responsabile di un attentato nel 1979 — in cui uccise a sangue freddo una bebè ebrea — era stato detenuto in Israele fino al 2008, quando gli Hezbollah ottennero la sua liberazione in cambio dei corpi di due soldati israeliani. In seguito Quntar era tornato alla lotta armata cercando di organizzare nel Golan siriano (con l'aiuto dell'Iran) una milizia drusa. Dopo la sua eliminazione il leader Hezbollah, Hassan Nasrallah, aveva minacciato a più riprese negli ultimi giorni una ritorsione e lo stato di allerta al confine settentrionale di Israele era stato subito elevato.
L'ordigno fatto esplodere degli Hezbollah ha danneggiato due grandi ruspe militari, ma non ha provocato perdite. Israele ha risposto con un intenso fuoco di artiglieria. Un'emittente libanese ha aggiunto che obiettivo dell'ordigno era «un esponente del Mossad»: in Israele questa notizia non ha trovato alcuna conferma.
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