Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 29/12/2015, a pag.27, con il titolo "La Francia apre gli archivi di Vichy", la cronaca di leonardo Martinelli.
in alto: Leonardo Martinelli- in basso Mitterand con Pétain
Emergeranno nuovi elementi sul ruo lo di François Mitterrand nel regime collaborazionista di Vichy? O su quello di Eugène Schueller, fondatore della multinazionale L’Oréal, vicino al movimento di estrema destra della Cagoule e alle sue derivazioni durante la Seconda guerra mondiale? Sono solo alcune delle piste possibili nell’enorme ambito di ricerca aperto da oggi agli storici che vorranno analizzare con cura gli archivi di Vichy, dopo la decisione del governo francese di renderli accessibili a tutti, anche ai normali cittadini. Il decreto è stato pubblicato domenica sulla Gazzetta ufficiale francese. Normalmente quell’enorme mole di documenti sarebbe dovuta restare «off limits» fino a 75 anni dopo la fine del conflitto. Ma a Parigi hanno deciso di anticipare di cinque anni. Il via libera riguarda gli archivi della polizia e quelli giudiziari del regime del maresciallo Philippe Pétain, operativo dal 10 luglio 1940 al 20 agosto 1944 nella Francia «libera», nella parte Sud del Paese, mentre quella Nord (capitale compresa) era amministrata direttamente dai nazisti. Ma in realtà il decreto rende accessibili anche i documenti segreti del governo provvisorio della Francia, che fece seguito a Vichy, fino all’inizio della Quarta Repubblica, il 27 ottobre 1946. Non solo: vengono «sdoganati» pure gli archivi della polizia giudiziaria successivi, fino al 1960, se riguardano fatti che risalgano proprio al periodo di Vichy, compresi tutti quelli relativi alle azioni di ricerca e ai processi portati avanti dalla Francia nei confronti di criminali nazisti, anche all’estero. «Non sono elementi da sottovalutare - ha ricordato la storica Annette Wieviorka -: tutta questa documentazione consentirà di approfondire gli studi sul periodo della transizione, dopo l’occupazione tedesca, quello dell’epurazione». Finora gli archivi di Vichy erano fruibili solo in casi eccezionali, se lo studioso strappava una serie di deroghe. Da oggi, invece, nessun limite o altri limitava la consultazione di un atto. A lungo il collaborazionismo ha rappresentato un tabù per i francesi, storici compresi. Oggi quell’epoca sembra davvero tramontata. Gli archivi di Vichy potranno risultare imbarazzanti, perfino per l’ex presidente Mitterrand, che fino alla fine del 1942, prima di entrare nella Resistenza, fu attivo nell’amministrazione di Pétain. Certe foto lo ritraggono addirittura fianco a fianco con il maresciallo.
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