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Sull'uso islamico della stella gialla e altre violenze simboliche
Cari Amici, Che l'Occidente attuale e in particolare il suo versante “progressista” non abbia simpatia per Israele e si senta invece vicino all'Islam e responsabile per esso lo sappiamo tutti. Come sappiamo che questo sguardo progressista è del tutto indifferente alla realtà, che è tutta intollerante e repressiva, e invece si rappresenti una mitica innocenza e debolezza da proteggere. E già che siamo da quelle parti, dove l'Islam dell'estremo oriente dovrebbe essere buono e saggio, lontano dai bagni di sangue del Medio Oriente, vi segnalo che la Malesia, contro tutte le regole del comitato olimpico, ha proibito l'ingresso di atleti israeliani al campionato juniores di windsurf (http://www.jpost.com/Israel-News/Sports/Israeli-youth-windsurfers-barred-entry-to-Malaysia-for-world-championships-438220 ). Piccole cose, ne convengo, di fronte alle mattanze provocate dalle “primavere arabe”. Ma segni chiarissimi di un'intolleranza intrinseca all'Islam, di una sua fondamentale incompatibilità con la democrazia e la convivenza civile, che l'Occidente progressista si rifiuta di vedere. Ora che un gruppo guidato da tal Bahar Davary, professore di teologia islamica di origini iraniana (http://freebeacon.com/issues/college-professor-students-sport-yellow-jewish-stars-protest-islamophobia/ ), cioè legato alle infinite dichiarazioni antisemite dall'Islam, che partono almeno dal Corano e anche alle minacce quotidiane di annientamento di Israele praticate dal suo paese, si appropri dello strumento più pubblico del carattere antisemita della Shoà per protestare contro quella che lui chiama il dominio della “retorica antimusulmana”, che forse ha qualcosa a che fare con gli attentati islamisti di Parigi, Londra, Madrid, Bruxelles, New York ecc., ma soprattutto di Gerusalemme e dintorni, è peggio di una sciocca banalizzazione (in cui sono caduti tanti, compreso Marco Pannella da noi: http://www.radicalparty.org/it/content/caro-pannella-la-stella-gialla-resta-un-errore ). E' una provocazione, un tentativo ignobile di confondere gli assassini e le vittime. Che nessun altro, salvo le comunità ebraiche americane abbia protestato, che nessuno protesti perché proprio i musulmani i quali hanno discriminato, umiliato e massacrato per più di un millennio gli ebrei (e i cristiani, naturalmente) e che continuano a praticare nei limiti della loro possibilità l'eliminazione delle altre religioni, si fingano perseguitati e tolgano alle vittime anche i segni della discriminazione che loro stessi gli hanno imposto per primi - questo è un segno terribile della decadenza politica e anche morale del nostro mondo.
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