Riprendiamo dalla STAMPA online di ieri la cronaca "Raid israeliano a Damasco uccide Samir Kuntar, dirigente di Hezbollah che combatteva per Assad". Ecco il link all'articolo originale: http://www.lastampa.it/2015/12/20/esteri/raid-israeliano-a-damasco-uccide-samir-kuntar-dirigente-di-hezbollah-che-combatteva-per-assad-9hPiPJaFg4tymrg2GKh0CO/pagina.html
Il terrorista pluriassassino Samir Kuntar non viene definito tale, bensì semplicemente un "dirigente di Hezbollah". Anche la storia dei suoi omicidi viene edulcorata: "era stato coinvolto nell’assassinio di quattro israeliani" è una frase volutamente vaga. Consigliamo l'articolo di Maurizio Molinari di oggi, pubblicato sul cartaceo della Stampa.
Ecco l'articolo:
Samir Kuntar con il capo di Hezbollah Hassan Nasrallah
Samir Kuntar, 53 anni, altissimo dirigente di Hezbollah, è stato ucciso in un raid aereo israeliano sul quartiere di Jaramana, a Damasco. La notizia è stata confermata dal movimento sciita libanese mentre Israele ha solo espresso soddisfazione per la sua morte senza rivendicarne la responsabilità. Kuntar, un druso libanese, quando era appena sedicenne, nel 1979, era stato coinvolto nell’assassinio di quattro israeliani e per questo era stato condannato all’ergastolo. Dopo essere stato liberato da Israele nel 2008 nell’ambito di uno scambio di prigionieri con Hezbollah, aveva aderito al movimento sciita ed era riparato a Damasco, assumendo un ruolo di punta all’interno del Partito di Dio.
Da qualche anno, il regime di Bashar al-Assad gli aveva dato il comando di una parte delle Alture del Golan ancora controllate dai siriani, da dove avrebbe organizzato diversi attacchi contro soldati israeliani. I media siriani non hanno parlato di Kuntar ma hanno accusato «gruppi terroristici» per il raid in cui sono stati lanciati quattro missili a lungo raggio su Jamanana, un bastione del regime di Assad in cui vivono molti drusi e cristiani. Israele ha più volte bombardato la Siria dopo l’inizio della guerra civile, nel 2011, distruggendo per lo più armi e missili destinate a Hezbollah, il nemico con cui lo Stato ebraico si è più volte scontrato. A gennaio in un raid erano morti sei militanti di Hezbollah.
Il ministro della Giustizia israeliano, Ayelet Shaked, ha dichiarato alla radio dell’esercito che Israele «non ha rivendicato» l’attacco ma «è felice di aver appreso la notizia». «Era un super terrorista che ha ucciso una bambina di quattro anni fracassandole il cranio e ha proseguito le sue attività terroristiche anche dopo la liberazione», ha affermato, «è una buona cosa che sia andato al Creatore». La famiglia israeliana di cui facevano parte tre delle quattro vittime, tra cui due bambine, ha affermato in una nota che «giustizia è stata fatta». Si tratta della vedova del 28enne Danny Haran, ucciso nel 1979 in un attacco violentissimo in cui la figlia di quattro anni Einat fu finita fracassandole il cranio con il calcio del fucile. L’altra figlia morì soffocata dalla madre, Smadar Haran, che tentava di non farla gridare mentre si nascondevano durante l’assassinio del marito e dell’altra figlia. Kuntar era stato giudicato responsabile anche dell’uccisione di un poliziotto e per questo era stato condannato a cinque ergastoli più 47 anni di carcere.
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