La notizia della eliminazione del pluriassassino Kuntar è uscita oggi su tutti i giornali.
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 21/12/2015, a pag. 1-12, con il titolo "Blitz di Israele a Damasco, eliminato leader di Hezbollah", la cronaca di Maurizio Molinari.
Maurizio Molinari
Samir Kuntar
Con due missili lanciati dai jet contro un edificio alla periferia di Damasco Israele ha eliminato Samir Kuntar, il leader degli Hezbollah siriani autore 36 anni fa di uno dei più efferati atti di terrorismo contro lo Stato ebraico.
Nel 1979 Kuntar aveva 16 anni, militava nel Fronte di liberazione della Palestina di Abu Abbas - regista nel 1985 del sequestro dell’Achille Lauro - e assieme a tre complici adoperò un gommone a motore per raggiungere la spiaggia di Naharya dal Sud Libano. Appena sbarcati, i quattro palestinesi uccisero un agente per poi addentrarsi nella cittadina e sequestrare Danny Haran con la figlia Einat, di 4 anni. Vennero catturati dentro la casa, dove la madre Smadar e la sorellina Yael, 2 anni, si nascosero strisciando sul pavimento. Kuntar portò gli ostaggi sulla spiaggia dove si accorse che il gommone era oramai danneggiato e reagì sparando alle spalle a Danny Haran, spingendogli la testa sott’acqua per assicurarsi che fosse morto. Prese quindi Einat, sbattendole la testa su una roccia e colpendole il cranio col calcio del fucile fino a frantumarlo. Morì anche Yael, soffocata involontariamente dalla madre nel tentativo di impedirle di piangere per non farsi trovare.
Ferocia ineguagliata
Nelle cronache degli atti di terrorismo contro Israele la ferocia di Kuntar resta ineguagliata. Due complici morirono e Kuntar venne catturato, assieme a un altro, restando nelle prigioni israeliane per oltre 30 anni fino al 26 marzo 2008 quando Gerusalemme lo consegnò agli Hezbollah libanesi nell’ambito di uno scambio per ottenere le spoglie di due soldati uccisi, Ehud Goldwasser ed Eldad Regev. Pochi mesi dopo il presidente siriano, Bashar al Assad, ricevette Kuntar con tutti gli onori consegnandogli la più alta onorificenza e gli Hezbollah lo accolsero come un eroe, tanto più che Kuntar difese la strage di Naharya, promettendo di voler uccidere «quanti più civili e militari israeliani» considerando lo Stato ebraico una «malattia a cui porre fine».
L’odio contro Israele spiega anche il suo plauso per gli «eroi» che uccisero nel 1981 il presidente egiziano Anwar Sadat «colpevole di tradimento per aver siglato la pace con il nemico sionista». Dall’incontro con Assad e quello seguente con Hassan Nasrallah, Kuntar uscì con la missione di creare gli Hezbollah in Siria. Un compito che, a seguito della guerra civile, lo ha visto protagonista di unità composte da drusi e sciiti nella regione di Quneitra, ai confini con Israele.
Gli attacchi contro il Golan
Egli stesso druso, Kuntar è stato regista e mandante di molteplici attacchi contro il Golan israeliano. Su di lui gli Hezbollah avevano puntato per creare, assieme alla Forza Al Qods iraniana, un’unità di incursori per colpire in Galilea. Il blitz dei jet israeliani contro l’edificio di Jaramana dove si trovava al sesto piano - col vice Farhan al-Shalaan, anch’egli eliminato - ha posto fine a questa missione, ribadendo la politica di Israele di braccare chi uccide suoi cittadini. Il governo Netanyahu non ha rivendicato il blitz per limitare la prevedibile rappresaglia di Hezbollah, le cui avvisaglie sono arrivate ieri con il lancio di tre razzi contro Naharya, a cui Israele ha risposto con l’artiglieria. Stasera sarà Nasrallah a parlare da Beirut.
L’attacco a Damasco è avvenuto con modalità che suggeriscono un’operazione sofisticata: i missili hanno colpito l’edificio nella notte pochi attimi dopo il ritorno di Kuntar, ovvero grazie a una minuziosa sorveglianza che, secondo i media libanesi, cela cooperazione con i ribelli. Senza contare che Kuntar è il primo leader Hezbollah eliminato da Israele dall’inizio dell’intervento russo in Siria.
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