Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 06/12/2015, a pag.IX di un inserto, una cronaca sul fumetto nel mondo arabo-musulmano di Maurizio Molinari.
Maurizio Molinari
Nella stagione dei jihadisti sono due personaggi fernminili a essere i supereroi più popolari nel mondo arabo. Si tratta di Qahera, che si batte contro i molestatori di donne in Egitto, e Malaak, impegnata in duelli con gli spiriti del Male. Amate e seguite da Baghdad al Cairo, da Beirut ad Amman, le due eroine dai poteri straordinari vedono il loro primato di popolarità sfidato da Jinnrise, che protegge il Pianeta dagli alieni, e da The 99 con caratteristiche tali da evocare quelli che il Corano assegna a Maometto. A fotografare il boom dei supereroi arabi è stato il festival annuale di video e fumetti cornici che si svolge a Dubai, che quest'anno ha registrato un'affluenza senza precedenti: 50 mila persone, il 40% in più rispetto al 2014. «C'è una richiesta in aumento per personaggi con poteri straordinari, capaci di diventare simboli della cultura popolare», spiega Arafaat Ali Khan, portavoce del festival, sottolineando che i supereroi hanno successo quando sfidano nemici agguerriti che incarnano i nemici rappresentativi di pericoli reali. E il caso di Qahera: in Egitto il 99% delle donne ha subito molestie sessuali; sono proprio questi pervertiti che lei bracca e punisce al pari di quanto avviene nei confronti di personaggi islamofobi, incarnazione del razzismo anti-musulmano in alcuni Paesi europei. Anche Malaak, ovvero l'Angelo della Pace, è una donna: la su guerra permanente non è contro esseri umani, ma contro i Jinn, gli spiriti del Male della cosmologia islamica. E si tratta di un conflitto interminabile, sempre teso a peggiorare, che evoca l'esempio del Libano, dove si combatte senza interruzione dagli Anni 70. Non potevano mancare gli alieni, intenti a realizzare uno sbarco aggressivo sul Pianeta: a fronteggiarli è Jinnirise, creato nel 2012 dalla penna di Sohaib Awan per raccontare la sfida fra i pericolosi Kbrani, armati delle più temibili tecnologie, e un supereroe figlio del popolo. Ciò che accomuna questi nuovi personaggi di fantasia con i più noti predecessori occidentali come Batman e Spiderman - spesso tradotti in arabo -è la costante sfida con il Male descritto sulla base di similitudini con fatti reali. Come nel caso di The 99, il fumetto di Naif Al-Mutawa creato in riferimento al numero di attribuiti positivi di Maometto per descrivere la lotta contro Rughal, una sorta di Messia jihadista del Male che porta alla mente super-terroristi come Osama bin Laden, Abu Musab Al-Zarqawi e Abu Bakr al Baghdadi. Alcuni Paesi arabi, come il Kuwait, sostengono apertamente Al-Mutawa che però deve difendersi da una campagna jihadista online secondo la quale è «solo un blasfemo che dovrebbe essere processato» per offese all'Islam. L'aumento di lettori per i supereroi arabi spiega la moltiplicazione a Dubai dei negozi che ne vendono i fumetti, come la decisione dell'Università americana di Beirut di inaugurare un corso sull'«arte comica araba».
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