PORTA A PORTA, di Bruno Vespa, 4 /12./2015, dal minuto 52.00 in poi.
Presenti in studio:
Riccardo Pacifici già presidente della Comunità ebraica di Roma.
Andrea Riccardi fondatore della Comunità di Sant'Egidio.
Izzedin Elzir, presidente UCOII, imam della moschea di Firenze.
http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html?day=2015-12-03&ch=1&v=598451&vd=2015-12-03&vc=1#day=2015-12-03&ch=1&v=598451&vd=2015-12-03&vc=1
Riccardo Pacifici Andrea Riccardi Izzedin Elzir
Come da settimane accade in ogni tasmissione televisiva, anche a Porta a Porta l'argomento era i musulmani, l'intolleranza e il sangue degli infedeli che scorre nel mondo. La presenza in studio di Riccardo Pacifici ha dato però alla trasmissione un'impronta diversa e più interessante nel constatare le differenze enormi tra una comunità e un'altra, diversa anche nelle reazioni dei media e dell'opinione pubblica indifferenti e distaccati quando il terrorismo islamico colpisce gli ebrei.
Fra i tanti attentati antisemiti accaduti in Europa Pacifici ha portato l'esempio dell'attacco mortale alla scuola ebraica di Tolosa dove furono ammazzati a bruciapelo tre bambini e due adulti.
Io aggiungo che sono tre mesi che in Israele è scoppiata l'intifada dei coltelli con decine di morti e centinaia di tentativi ma nessuno ne parla.
Pacifici ha ricordato come l'Ucoii sia una branca dei Fratelli Musulmani e legata a Hamas che festeggia ogni volta che in Israele qualcuno viene ammazzato dal terrorismo palestinese oltre a rifiutare di riconoscere il diritto ad esistere dello stato ebraico....
"la parola Israele è tabù per loro", ha detto chiaramente.
A questo punto Vespa ha preso la palla al balzo e ha chiesto ripetutatamente a Elzir se l'Ucoii riconoscesse Israele, lo ha fatto due , tre volte senza ricevere risposta se non qualche incerto ...ma...se...., infine, spazientito, ha chiesto : " SI O NO?" Elzir a questo punto ha incominciato a balbettare "...con tutto il rispetto...dottor Vespa...con tutto il rispetto...questa non è una domanda... non tirate noi nel mezzo... con tutto il rispetto....noi siamo italiani, è lo stato italiano che decide non noi...." insomma non ha dato risposta ma, ha fatto notare Pacifici, il pubblico dovrebbe aver capito l'ambiguità dell'imam.
Beh io non ne sarei così sicura. Esattamente come aveva detto all'inizio della trasmissione, la parola Israele è tabù per l'islam sia esso radicale o ....moderato, Il musulmano più tranquillo e pacifico nel momento in cui sente "quel" nome diventa una belva. Provare per credere.
Fino a questo momento del programma tutto è andato bene, anzi benissimo nel senso che Pacifici ha potuto spiegare alcune cose e che Elzir ha fatto una figuraccia nel blaterare fino alla noia senza dire niente se non cercare di giustificare i musulmani e responsabilizzare gli altri, lo stato italiano, la scuola italiana, tutti meno la comunità islamica, innocente, angelica, "amore e tolleranza, pace e fratellanza". Questo atteggiamento è comune a tutti i personaggi islamici che appaiono in TV, passano dall'arroganza alle dichiarazioni di innocenza e illibatezza di fronte al sangue che scorre in nome di Allah, senza porsi problemi.
Inaspettatamente, a un certo punto della trasmissione, Elzir se ne esce con : "Io ho la fortuna di essere nato in Palestina come Gesù, benedetto sia il suo nome...."
Ahhhhhh, ho pensato, eccoci a bomba...ci siamo, era il momento, la grande occasione per fare finalmente chiarezza e Riccardo Pacifici non se l'è fatta scappare:
"Se posso aiutare storicamente l'Imam della moschea di Firenze, Gesù non è nato in Palestina che è stata nominata tale 200 anni dopo. "
A questo punto ha dovuto fermarsi di fronte all'inaspettato urlo di Vespa : "vabbè, vabbè, vabbè, andiamo avanti , andiamo avanti....".
All'improvviso, è venuto fuori un casino, Vespa che urlava "vabbè vabbè", Andrea Riccardi in sottofondo che ripeteva ridendo la stupidaggine del secolo: "diciamo allora che era romano", l'imam che diceva qualcosa che nella confusione non si capiva e Pacifici che cercava di inserirsi in questo caos con "Gesù era ebreo...Giudea... non Palestina..." infine Vespa perentoriamente ha messo fine alla confusione che lui stesso aveva creato concludendo : "Diciamo che Gesù era ebreo nato in Palestina, va bene?"
No che non va bene, Vespa, non va bene per niente, anzi va malissimo! L'aver interrotto Riccardo Pacifici mentre cercava di ristabilire la verita' sulla figura di Gesu' e sul suo luogo di nascita, e' stato, oltre a uno spettacolo penoso e vergognoso, un errore etico madornale che ha fatto sprecare un' importante occasione.
Si poteva fare molto di più, si poteva chiarire una volta per tutte, ripristinare la verità storica se, sia Vespa che Riccardi, avessero aiutato Pacifici, affiancandolo nella spiegazione, non interrompendolo con delle grida inconsulte gettando letteralmente in vacca un argomento così importante.
Abbiamo detto e ridetto che Gesù nacque ebreo, visse da ebreo osservante, predicò la Tora' nelle sinagoghe, quando mori' i Romani scrissero sulla croce "Gesu' re dei Giudei". Gerusalemme fu distrutta nel 70 dopo Cristo e nel 135 l'imperatore Adriano , per umiliare gli ebrei, volle cambiare nome a Israele e conio' il termine Syria Palaestina. "Judea Capta" è scritto sulle monete romane del'epoca. Perchè tanta paura ad ammetterlo, a dirlo chiaramente? Cosa c'è sotto? Sembra quasi esista un ordine superiore che impedisca di dire la verità. A parte la figura di Gesù che ai musulmani serve da propaganda, quello che pare chiaro e lampante è che non si possa dire che i palestinesi siano una popolazione molto recente..diciamo nata nel 1967 dopo la guerra dei 6 giorni, e che la Palestina sia una nazione mai esistita nella storia.
L'argomento è tabù esattamente come pronunciare il nome di Israele. Nell'urlo di Vespa si è sentito il terrore, il tentativo maldestro di Andrea Riccardi di ridicolizzare e banalizzare il discorso con quel " allora era romano" non dimostrano altro che paura della verità.
Sinceramente ho provato una sensazione non solo di rabbia ma di vero e proprio schifo per la pusillanimità che mi si presentava davanti in modo così inequivocabile. Credo sia dovere di ogni giornalista essere chiaro e trasparente soprattutto in tempi complicati e pericolosi come quelli che stiamo vivendo con l'islam radicale che vuole conquistare il mondo e distruggere la nostra cultura, annegandola nel sangue e nella paura, e quello che chiamano islam moderato che tace e acconsente. Chi ha la possibilità di influenzare l'opinione pubblica ha il dovere e la responsabilità di smascherare i negazionisti e coloro che, come fanno sempre gli arabi, arrivano a travolgere la verità, a insinuare il dubbio nelle menti più deboli e ignoranti, mettendo addirittura in discussione l'esistenza di un Popolo antico come quello ebraico.
Ieri sera Vespa con quei suoi assurdi e tremebondi vabbe' vabbe' ha gettato alle ortiche tutto questo, la verità , l'etica e e la giustizia. Una volta di più è stato commesso un sopruso nei confronti di un popolo da sempre vessato di cui si mette in discussione il diritto alla vita e ad avere il proprio stato nella propria Terra avita, un popolo che viene defraudato della sua storia per privilegiare chi con le minacce fa paura! Chi ruba la Storia va smascherato, Vespa, chi la trasforma a proprio uso e consumo nel tentativo di cancellare un popolo come è stato fatto varie volte con gli ebrei, deve essere fermato se no si diventa complici. Lei, Vespa, non lo ha fatto, peggio, non ha voluto farlo.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile di Israele"