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La Stampa Rassegna Stampa
04.12.2015 Dan Bahat racconta l'Israele ai tempi di Gesù
Cronaca di Sara Ricotta Voza

Testata: La Stampa
Data: 04 dicembre 2015
Pagina: 27
Autore: Sara Ricotta Voza
Titolo: «Vi racconto la piscina dove insegnò Gesù»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 04/12/2015, a pag. 27, con il titolo " Vi racconto la piscina dove insegnò Gesù " la cronaca di Sara Ricotta Voza  di una conferenza tenutasi a Milano da Dan Bahat, uno degli archeologi israeliani più famosi a livello mondiale.

Le pietre parlano, e quelle di Israele hanno storie antichissime da raccontare. Storie contenute in ben 48 parchi archeologici e 9 siti Patrimonio dell’Unesco, che ogni mese riservano sorprese. L’ultima è di ieri, e parla di una bolla appartenuta a Ezechia, re di Giudea tra VIII e VII secolo a.C. Un reperto minuscolo ma rilevantissimo, il primo sigillo di un re di Israele ele rinvenuto in uno scavo archeologico scientifico. Altre scoperte recenti sono state presentate proprio in questi giorni a Milano dal professor Dan Bahat, per oltre un decennio l’archeologo ufficiale di Gerusalemme, prima docente all’Università ebraica di quella città e oggi presso la facoltà di Teologia di Lugano. Famosi suoi scavi nell’area del Muro del Pianto, dove ha portato alla luce il tunnel che scorre alla sua base. «In questo luogo non si finisce mai di scoprire qualcosa», ha spiegato Bahat, che ha poi iniziato una narrazione della città attraverso gli ultimi scavi. «Una scoperta fondamentale viene dalle pendici del Monte Sion, si tratta di quello che viene chiamato “palazzo del re Davide”, pochi resti ma tutti del X secolo a.C.». Dati che permettono di dire qualcosa sulla vicenda di Davide, per molti ancora nel dubbio se sia storia o mito. È di un mese fa la scoperta della cittadella (Akra) dei tempi di Giuda Maccabeo, esempio di fortificazione del II secolo avanti ti Cristo, e scavi recenti vicino alla spianata del Tempio hanno portato alla luce una torre, oggi visitabile, che a giudicare dalle giare con iscrizioni riguardanti le tasse, doveva essere una sorta di ufficio amministrativo. Similmente, gli scavi nell’area della piscina di Siloe raccontano di una piattaforma con una scalinata che doveva invece essere una sorta di ufficio oggetti smarriti dai pellegrini. Ma è la zona della piscina di Siloe con la strada che portava alla spianata del Muro del pianto avanto la più ricca di sorprese. «Quasi tutte le meraviglie che Gesù fece a Gerusalemme le fece qui, e ora si possono mostrare i luoghi concreti dove insegnò ai rabbini quando aveva 12 anni, dove cacciò i mercanti». C’è pure la scalinata da cui forse scese nella piscina il cieco guarito, e i resti di bagni rituali e una fognatura che oggi può essere percorsa dai visitatori. Qui è stato trovato un ninfeo in cui l’acqua dell’acquedotto esce dai capitelli delle colonne. E uscendo da Gerusalemme, si scoprono nuovi «luoghi santi ». «Sulla strada verso Betlemme è stata trovata una chiesa ottagonale del V secolo sul luogo dove si tramandava che avesse dormito la Vergine all’inizio della fuga in Egitto».

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