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Informazione Corretta Rassegna Stampa
30.11.2015 Frasi celebri: tre da criticare e una da elogiare
La buona memoria di Claudio Cerasa, la menzogna di Ernesto Galli della Loggia, l'Iran partner per Martin Fischer, la fiducia mal riposta di Javier Cercas

Testata: Informazione Corretta
Data: 30 novembre 2015
Pagina: 1
Autore: IC redazione
Titolo: «Frasi celebri: tre da criticare e una da elogiare»

Riprendiamo dai quotidiani dei giorni scorsi brevi estratti da criticare o da elogiare.

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Claudio Cerasa

IL FOGLIO del 28/11/2015, a pag. 4, ha pubblicato la risposta di Claudio Cerasa a una lettera, riportando una frase che illumina la vera natura dell'islam. 

Le rispondo con il fantastico Eric Zemmour di ieri sul Figaro: “Quando la banda di barbari ha torturato Ilan Halimi perché ebreo, hanno detto: ‘Non ha niente a che fare con l’Islam’. Quando Merah, Nemmouche e Coulibaly hanno ucciso gli ebrei per vendicare i loro fratelli palestinesi, hanno detto: ‘Non ha niente a che fare con l’Islam’. Quando i fratelli Kouachi hanno ucciso i vignettisti di Charlie Hebdo colpevoli di fare vignette sul Profeta Maometto, hanno detto: ‘Non ha niente a che fare con l’Islam. Quando hanno massacrato al Bataclan, al grido di ‘Allahu akbar’, hanno detto: ‘Non ha niente a che fare con l’Islam’. Sembra che per la nostra élite politica, i media, il giornalismo, l’obiettivo principale sia quello di salvare l’islam dalla Francia”.

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Ernesto Galli della Loggia

Il CORRIERE della SERA del 29/11/2015, pubblica a pag. 28 un commento di Ernesto Galli della Loggia dal titolo "La retorica intellettuale sulle colpe di noi occidentali". La conclusione dell'articolo, però, lascia perplessi. Il parallelismo istituito tra chi denuncia i crimini del terrorismo islamico e alcuni intellettuali ebrei che prendono la parola contro il proprio governo non regge, ed è un primo passo per paragonare surrettiziamente Israele e quei regimi liberticidi del mondo musulmano. Ecco la conclusione dell'articolo:

Voci di denuncia che tra l’altro sono state spesso proprio di intellettuali, come sono specialmente degli intellettuali ebrei quelle che oggi denunciano in Israele le ingiustizie subite dagli arabi.

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Joseph Martin Fischer

A pag. 9, invece, il Corriere presenta l'intervista di Paolo Valentino a  Martin Fischer. Nella risposta a una domanda Fischer considera l'Iran - lo stesso Paese governato dalla legge del Corano che corre verso il nucleare e minaccia Israele di distruzione - un partner a tutto tondo dell'Occidente. Ecco domanda e risposta:

In che modo possiamo impegnare positivamente l’Iran oltre la vicenda siriana? «Dobbiamo ampliare i temi della discussione con Teheran, prendere in conto i suoi interessi senza per questo ferire quelli di altri protagonisti della regione. Mi riferisco all’Arabia Saudita: è per noi prioritario che il rapporto tra Teheran e Riad sia equilibrato. L’Iran ha un ruolo di primo piano nella partita in corso».

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Javier Cercas

Ancora sul Corriere, a pag. 13, Aldo Cazzullo intervista Javier Cercas. Sul terrorismo islamico lo scrittore spagnolo svolge una analisi accurata, ma conclude in modo contraddittorio, ovvero auspicando una apertura al mondo islamico in Europa sotto l'Egida di Angela Merkel. Ecco domanda e risposta:

Quindi i terroristi non sono isolati? «Tutt’altro. Hanno milioni di simpatizzanti, come si è visto allo stadio di Istanbul. Lei pensa che i turchi siano disposti a combattere l’Isis? E perché dovrebbero farlo i sauditi, che lo finanziano, che applicano la sua stessa legge, la sharia? Questo rende ancora più necessario integrare i figli dell’immigrazione, i nuovi europei: un’integrazione rispettosa, che farà crescere anche noi. Dobbiamo chiudere le moschee dove si predica la jihad, ma dobbiamo anche dare una chance ai profughi. Con la sua apertura, la Merkel ha dimostrato di essere davvero la leader della nuova Europa».


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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