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Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli Cari amici, permettetemi di citare quasi integralmente un articolo di “Avvenire” che non è solo il quotidiano dei vescovi, ma con alcuni altri giornali cattolici (uno per tutti, “Famiglia cristiana”) e comunisti (“Il manifesto” e i suoi fratelli) purtroppo anche l'organo più eminente del filoislamismo di maniera e dell'odio per Israele. Mi spiace dirlo, perché ogni tanto ho collaborato con questo giornale e dialogato con alcuni redattori intelligenti, ma questi sono i frutti di un fenomeno bizzarro ma significativo: se una volta il cattocomunismo con la famiglia Rodano e la sua influenza su Berlinguer, sottilmente dominava il Pci, dando un profumo di sagrestia al moralismo e alla “differenza” comunista, oggi invece domina sul Vaticano e dintorni, confondendo la religione con il terzomondismo e l'odio per la modernità. Ecco il testo: “Anche noi di Avvenire abbiamo deciso, come altre testate italiane e straniere, di adottare d'ora in poi l'acronimo arabo DAESH per designare il gruppo terroristico finora indicato come Is o, in precedenza, Isis. Ecco, in breve, i motivi della scelta. Permettetemi di definirlo un capolavoro di ipocrisia. Il solo motivo vero per cui il Pentagono (buffo pensare che sia un modello per i vescovi italiani, non vi pare?), Hollande e naturalmente Obama usano l'acronimo arabo Daesh, è che non si capisce e in particolare che vi sparisce non tanto la definizione di Stato (se può adoperarla Abbas per la sua piccola dittatura personale, perché non dovrebbe usarla chi controlla mezza Siria e mezzo Iraq?) ma di nascondere la dichiarazione esplicita che vi è contenuta per cui l'Isis è lo stato ISLAMICO della Siria e del Levante. Come scrive lo stesso “Avvenire”, infatti Daesh “è l'acronimo dell'arabo Al dawla al islamiya fi al Iraq wal Sham (che in definitiva significa sempre "Lo Stato islamico dell'Iraq e della grande Siria che corrisponde al Levante"). "Solo che non si capisce.” Quel che non vogliono i cattolici sottomessi di “Avvenire” (e gli americani sottomessi dell'amministrazione Obama e tutti i politically correct del mondo) è che si capisca il nesso fra Isis e l'Islam: cioè che l'Isis ha la pretesa di incarnare l'Islam fedele alle sue tradizioni e che questa pretesa è riconosciuta dalle decine di milioni di musulmani che lo sostengono nel mondo. Preferiscono che si pensi che un misterioso Daesh è fatto di “folli” di “malvagi”, che senza alcun progetto politico, solo per sfrenata cattiveria e follia, producono danni nel mondo, senza avere nulla a che fare con l'Islam, che è "religione della pace”. Pensiero magico? Wishful thinking, cioè scambio fra desiderio e realtà? Esorcismo verbale di chi ha troppa paura per guardare in faccia la realtà? Tentativo di rabbonirsi quelli che vengono percepiti già come i nuovi padroni cui piegarsi? Fate voi. Probabilmente una mistura di tutte queste cose.
Fin che si tratta di Obama, si capisce: il suo antioccidentalismo ideologico è così evidente che non c'è bisogno di parlarne, e neppure di citare i suoi legami familiari islamici (suo fratello è addirittura un islamista militante https://dietrolequintee.wordpress.com/2013/08/22/malik-obama-fratello-di-barack-obama-legato-ai-fratelli-musulmani-in-egitto/, http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/obama-mancava-solo-fratellastro-musulmano-malick-finanzia-61559.htm). Il suo scopo non è di rafforzare l'America ma di indebolirla e bisogna dire che nei sette anni della sua presidenza ci è riuscito benissimo. Fin che si tratta di Hollande, si capisce pure: l'antisemitismo di stato francese, la sua profonda inimicizia per Israele, è emersa con chiarezza. Fosse poi “Il manifesto” a parlare così, non mi meraviglierei: finito il proletariato che ha da perdere solo le proprie catene (perché gli operai occidentali per fortuna in genere possiedono un appartamento, un'automobile e un cellulare per membro della famiglia) i comunisti hanno pensato che l'Islam potesse sostituirli (https://forum.termometropolitico.it/319353-la-nuova-lotta-di-classe-chiedete-all-islam-di-massa.html). Ma che pensi così il quotidiano dei vescovi, dovrebbe proprio meravigliare. Perché fra le principali vittime dell'islamismo ci sono proprio i cristiani (https://www.youtube.com/watch?v=ByZbenlX8I8) e non per caso, ma per un progetto molto preciso ed esplicitamente dichiarato (http://www.palwatch.org/main.aspx?fi=157&doc_id=3895). Non mi resta che riprendere un pacato, ma piuttosto scoraggiato commento del rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni: Avremmo voluto scendere in piazza per manifestare solidarietà con i cristiani uccisi e perseguitati così come molti hanno fatto con noi ebrei quando siamo stati colpiti, ma “trovare qualcuno a cui esprimere solidarietà, per non parlare di una sponda organizzativa, è stata un’ardua impresa” (http://comunitambrosiana.org/2015/11/22/perche-non-ci-stiamo-accorgendo-della-persecuzione-anticristiana-nel-mondo/). Certo non è “Avvenire” il soggetto cui si può esprimere solidarietà per le persecuzioni islamiche anticristiane, dato che fa il possibile per nasconderne la natura. Per fortuna il mondo cattolico non è tutto lì.
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90 |
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