Riprendaimo dal CORRIERE della SERA di oggi, 21/11/2015, a pag. 51, con il titolo "Il lato politico di Heidegger", il commento di Antonio Carioti.
Continua l'opera di ripulitura dall'antisemitismo nazista di Martin Heidegger, il filosofo di Hitler, ad opera di Donatella Di Cesare, con la poco raccomandabile compagnia del fanatico odiatore di Israele Gianni Vattimo.
Ne abbiamo già discusso a più riprese, recentemente alla pagina http://informazionecorretta.hosting.dgtmedia.com/main.php?mediaId=2&sez=120&id=60236
Ecco l'articolo:
Antonio Carioti
Martin Heidegger il nazista
Non c’è solo l’antisemitismo. Finora la discussione sui taccuini filosofici di Martin Heidegger ha privilegiato i passi riguardanti gli ebrei. Ma è tempo di allargare gli orizzonti, come avverrà a Roma dal 23 al 25 novembre nel convegno «I Quaderni neri di Heidegger 1931-1948», organizzato con il patrocinio dell’ambasciata tedesca e il sostegno del Cnr, dell’Università «La Sapienza» e della Fondazione von Humboldt.
«Heidegger era considerato un impolitico, ma i Quaderni neri inducono a rivedere quel giudizio», osserva Donatella Di Cesare, principale promotrice dell’incontro. «In quegli scritti – prosegue – l’autore critica la politica burocratizzata, ridotta a mera amministrazione dell’esistente, auspicando il recupero delle ragioni profonde del vivere insieme. Heidegger è convinto che la filosofia possa suscitare questo risveglio e affida una missione salvifica al popolo tedesco. La sua lucida diagnosi della nostra epoca globalizzata, nella quale il mondo tende a uniformarsi sotto la spinta della tecnica, si sposa a una prospettiva apocalittica, che assegna un ruolo centrale alla Germania. Troviamo qui le ragioni dell‘attualità di Heidegger e quelle della sua adesione al nazismo».
Donatella Di Cesare, Gianni Vattimo
Invece Gianni Vattimo, che sarà tra i relatori insieme a Peter Sloterdijk e ad altri filosofi, non prende troppo sul serio l’idea di una missione tedesca: «Quella è la parte caduca di Heidegger. A me importa semmai la polemica antimetafisica, contro l’idea di un ordine necessario che sacrifica la libertà umana alle pretese totalitarie della tecnica organizzatrice e calcolatrice. Qui emerge la speranza di un mondo diverso che comporta il recupero di un’etica cristiana basata sulla carità».
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