IC7 - Il commento di Giacomo Kahn
Dall'8 al 14 novembre 2015
Il problema è l'islam
L'Occidente: "Quando anche fossi in disaccordo, difenderò fino alla morte il tuo diritto di..."
L'islamismo: "Morte? Giusto!"
Che terribile settimana devo commentare. Prima l'accoltellamento di un ebreo a Milano poi la drammatica sequenza di attentati a Parigi. Ogni commento, ogni analisi, può apparire superflua se non addirittura banale. Eppure la voglia di raccontare mi viene non da quello che ho letto sui giornali ma da quello che ho sentito sui canali Rai: ancora commentatori politici (anche assoluti amici di Israele, come Cicchitto) che ci raccontano che non stiamo vivendo una guerra di civiltà ma che le azioni terroristiche sono una reazione alle azioni militari degli europei contro l'Isis in Siria. Di peggio: un prete nella trasmissione 'La vita in diretta' ha detto - fra l'imbarazzato silenzio dei conduttori - che il vero problema, il problema dei problemi, è l'irrisolto problema israelo-palestinese.
È veramente assurdo, pazzesco, con il sangue che scorre nelle strade europee, che vi sia chi ancora minimizza, chi si sforza di adottare metri di giudizio, totalmente inadeguati davanti alla minaccia che ci circonda. Ancora con i morti non seppelliti ho sentito ripetere la solita litania che non tutto l'Islam è terrorismo e che accanto ai musulmani fanatici esistono anche quelli 'buoni' che sono la maggioranza. Rimane però un dato di fatto che tutti i terroristi sono musulmani e che dalle moschee, in Europa come nei Paesi arabi, non esce mai una dichiarazione ufficiale di scuse, di denuncia, di presa di distanza dalla violenza. Forse il paragone può apparire inadeguato ma durante i terribili anni del terrorismo delle Brigate Rosse, si aprì nel nostro Paese un dibattito sui 'compagni che sbagliavano'. Perché oggi nessun leader musulmano si esprime in modo analogo? Perché i nostri leader europei non chiedono ai loro partner arabi una chiara e precisa denuncia ? Ho l'impressione che i nostri governanti più che della violenza islamica abbiano paura dell'esplodere di un diffuso odio verso i musulmani, di una rabbia verso un gruppo sociale che sfruttando i nostri valori democratici e le nostre libertà, vuole imporre le proprie regole religiose che sono incompatibili con le nostre democrazie.
La verità - che la gente comune ha già compreso - è che non esiste un Islam moderato fino a quando nelle moschee si parlerà di guerra santa, di martiri, dei non musulmani come esseri inferiori che vanno o uccisi o convertiti. Sbagliano coloro che pensano che questo odio verso l'Occidente sia solo un aspetto 'politico' e sbagliano coloro che fanno finta di non vedere, a volte persino sorridendo, quando a Gaza o a Ramallah si festeggia con distribuzione di dolci e caramelle quando vengono uccisi ebrei nelle strade israeliane. Dovremmo onestamente prendere atto che esiste un odio islamico contro l'Occidente, che esiste una guerra - più volte dichiarata. Negare che esiste questa guerra non solo non ci eviterà nuovi morti ma ci metterà in una condizione di inadeguatezza e di incapacità a dare risposte forte e soprattutto risolutive. La prima di queste risposte dovrebbe essere un serio e profondo ripensamento delle politiche di accoglienza e di integrazione e un innalzamento dei livelli di controllo e di sicurezza che incideranno su molti aspetti della nostra privacy. Ma i governi europei lo sapranno fare?
Giacomo Kahn, direttore di Shalom e di Shalom7