Sconfiggere Allah u Akbar Commento di Angelo Pezzana
Le cronache della strage di venerdì sera nella sala concerti Bataclan a Parigi sono una esemplare cartina di tornasole della moribonda situazione nella quale si trova l’Europa. Anche se i numeri sono ancora provvisori, tutti i servizi hanno riferito che ad uccidere circa cento ragazzi che assistevano al concerto del complesso americano Eagles of Death Metal sono stati tre terroristi, una vera e propria esecuzione di massa al grido di Allah u Akbar mentre li uccidevano uno dopo l’altro. Tre per ucciderne cento ! Ce ne vuole del tempo, è mai possibile che nessuno si sia gettato sui criminali per tentare di disarmarli ? Come è stato possibile che tutti abbiano atteso il loro turno senza ribellarsi ? C’è stato il fattore sorpresa, è vero, ma quando il piano omicida era chiaro, quei tre erano lì per fare una strage, perché non gli sono saltati addosso ? Non sarà che l’Europa, dopo settant’anni di vita sostanzialmente pacifica, in un mondo dove le guerre erano e sono lontane, le vediamo in Tv e le dimentichiamo dopo pochi minuti, tanto ci sentiamo tranquilli nel sapere che saranno altri a doversene occupare, noi, ridotti a telespettatori, ci sentiamo assolti da ogni responsabilità se inviamo qualche euro a una Ong che ha appena cercato di convincerci che basta un po’ di beneficenza per avere la coscienza a posto. Poi cambiamo canale, perché intanto qui da noi non può succedere… E se succede, se fosse già successo? Mi viene in mente il caso di un ostaggio italiano, rapito e ripreso in un video con altri per ottenere un riscatto, ma lui, l’ostaggio, pur sapendo di firmare la propria condanna a morte, disse no, non ci sto, vi faccio vedere come muore un italiano.. era Fabrizio Quattrocchi, ricordate ?, rapito nell’aprile 2004 a Bagdad. Venne ucciso, mentre in Italia la notizia e soprattutto il suo eroismo suscitarono quasi fastidio, chi credeva di essere, perché non ha fatto come tutti gli altri che hanno salvato la pelle, la Sgrena, le due Simone, rientrate a casa dopo che il governo aveva pagato il riscatto, avevano persino elogiato i rapitori, le avevano trattate bene.. Fabrizio Quattrocchi non ha lasciato nessunl ricordo, l’esempio del suo coraggio destava persino imbarazzo, meglio dimenticarlo, come poi è stato. E come succede da tre anni con i nostri due Marò in India, la sola idea di pensare a un blitz per riportarli a casa, visto che avevano fatto soltanto il loro dovere, avendo sparato a una imbarcazione che non si era fermata come avrebbe dovuto dopo l’alt, in acque infestate dai pirati, per questo i due marò erano in servizio su quella nave.. No, non prevale più il senso della giustizia, meglio evitare problemi internazionali, evitare ogni gesto che possa disturbare la pace fra due nazioni amiche. E’quello che sta avvenendo almeno dal 2001, dall’attacco alle Torri Gemelle, l’Occidente ha speso più parole per separare il terrorismo islamico dalle sue responsabilità nelle guerre che stanno insanguinando il mondo, invece di cercare di capire che alla base di questo terrorismo c’è il progetto di dominio del mondo. I terroristi, a qualunque gruppo o denominazione appartengano, non fanno altro che gridarlo con forza, ma le democrazie sono distratte, non ci sentono, preoccupate come sono a condannare Israele, oggi anche attraverso il boicottaggio economico voluto da Bruxelles. Dimenticano, nella loro ansia di apparire amanti della pace, che quella che otterranno sarà quella dei cimiteri, una pace mortale che cancella persino il concetto di legittima difesa. Come è avvenuto nel teatro Bataclan di Parigi, dove a quei giovani europei nessuno aveva insegnato come ci si deve comportare quando qualcuno vuole ucciderti.