Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 13/11/2015, a pag. 18, con il titolo "Erri De Luca contestato dagli attivisti No Tav", la cronaca di Massimiliano Peggio.
Ecco la pagina dedicata da IC al caso: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=60247
Erri De Luca
Il post su Facebook di Erri De Luca
Ecco l'articolo della Stampa:
La parole feriscono più delle pietre nei cuori dei No Tav, disorientati dai pensieri che il poeta della «libertà di sabotaggio», Erri De Luca, ha dedicato nei giorni scorsi a Israele, alla città che «erutta sangue» sotto gli attentati palestinesi. E di colpo i suoi versi per il martirio di Gerusalemme, pubblicati su un quotidiano israeliano, recidono legami di protesta, più di quelle cesoie che lui esortava ad utilizzare contro le reti del cantiere dell’Alta Velocità, affrontando a testa alta un processo controverso, vinto infine con l’assoluzione. Sono molte le testimonianze on line contro lo scrittore, diventato simbolo della contestazione contro la linea ad Alta Velocità in costruzione in Val di Susa, finito sotto inchiesta per «istigazione» all’uso della violenza: due anni fa, in un’intervista, aveva giustificato il ricorso al sabotaggio. Lo scorso ottobre, nell’ultima udienza del processo, aveva ribadito il suo pensiero, di fronte alla fermezza della procura che lo riteneva colpevole: «Sono incriminato per avere usato il verbo sabotare. Lo considero nobile e democratico».
Assolto dalle accuse, De Luca si ritrova «alla sbarra» dei commenti social, per le sue posizioni a favore di Israele, peraltro non nuove, che hanno scosso le aree del movimento vicine ai palestinesi. Così, da alcuni giorni, molti attivisti lo criticano aspramente, commentando i suoi interventi pubblici. «Le reti del cantiere - si legge sul web - si possono “tagliare”, è un sabotaggio “buono”, ma sabotare un mondo di razzisti e frontiere diventa un sabotaggio cattivo». E poi: «Che De Luca possa esprimere le sue opinioni è “legittimo” (per dirla con un termine a lui molto caro) ma che si arroghi il diritto di parlare a nome dei no tav, proprio di no». Critiche non condivise dall’intero movimento: «ognuno è libero di pensare quello che vuole». E nell’ultima riunione del coordinamento di lotta, il caso De Luca non è stato affrontato.
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