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Informazione Corretta Rassegna Stampa
13.11.2015 Silicon Wadi: Anat Tsour Segal presenta a Milano il mondo delle startup israeliane
Commento di Dario Peirone

Testata: Informazione Corretta
Data: 13 novembre 2015
Pagina: 1
Autore: Dario Peirone
Titolo: «Silicon Wadi: Anat Tsour Segal presenta a Milano il mondo delle startup israeliane»

Silicon Wadi: Anat Tsour Segal presenta a Milano il mondo delle startup israeliane
Commento di Dario Peirone

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Anat Tsour Segal

“Sono davvero impressionata dall’alta tecnologia e dalla determinazione delle startup italiane”. Questa l’opinione della venture capitalist israeliana Anat Tsour Segal, al termine della prima sessione di incontri a Milano con startup innovative italiane, organizzata dall’acceleratore londinese Morning Boost per i suoi partner internazionali, in collaborazione con Unicredit.

Anat, già militare nell’unità di élite 8200 dell’esercito israeliano, è mamma di tre ragazzi e una delle due sole donne a capo di un fondo di venture capital in Israele. Da vent’anni si occupa di start-up hi-tech e ha visto nascere la start-up nation. “Siamo cresciuti insieme”, dice sorridendo. Oggi il fondo di Anat, Xenia Ventures, è quotato alla borsa di Tel Aviv e vale quasi venti milioni di dollari. Lunedì Anat ha parlato per un’ora alle 30 migliori startup italiane selezionate da Unicredit, raccontando la sua storia e le opportunità della Silicon Wadi. Il suo discorso è stato preceduto dall’introduzione di Natalie Gutman-Chen, responsabile dell’ufficio commerciale dell’Ambasciata d’Israele, che ha spiegato il ruolo del governo e del Chief Scientist nello stimolare ricerca e innovazione, e tutte le possibilità di collaborazione che le aziende italiane possono utilizzare per fare progetti con omologhi israeliani.

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La Unicredit Tower, a Milano

Sono stati pieni di domande gli startuppers italiani, volevano “carpire” ad Anat i segreti per presentarsi agli investitori e per far crescere il loro business. “Se alcune di queste aziende collaborassero con team israeliani e si fossero affacciate al nostro ecosistema, probabilmente avrebbero già trovato molti investitori”, sostiene Anat. Che diventa un vero punto d’attrazione al momento dell’aperitivo, per tutte le giovani imprenditrici che le si avvicinano e vogliono conoscerla. “E’ importante per loro vedere anche una figura femminile, in un mondo ancora a maggioranza maschile come l’hi-tech”. Alle ragazze italiane che parlano con lei non pare importare molto la “diplomazia” dell’UE, che decide di marchiare i prodotti israeliani che arrivano dai territori conquistati dopo la vittoria del 1967. Vedendo questa scena, sembra proprio che i politicanti europei e gli imprenditori di domani non siano mai stati così lontani.

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Dario Peirone, Presidente della Associazione Italia Israele - Torino, docente presso il Dipartimento di Economia e Statistica "Cognetti de Martiis" dell'Università di Torino


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