Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Vittorio Arrigoni: esprime odio contro Israele anche da morto 12/11/2015
Vorrei segnalare l'uscita nelle librerie del fumetto "Guerrilla Radio - Vittorio Arrigoni, la possibile utopia", scritto e disegnato da Stefano Piccoli per la Round Robin Editrice. Ho dato personalmente uno sguardo al volumetto, e a parte la prevedibile santificazione del noto "pacifista" odiatore di Israele sono rimasto turbato da come in alcune pagine i disegni - a mio avviso graficamente scadenti, tra l'altro - ritraggono l'aspetto dei soldati israeliani che arrestano Arrigoni: con uno sguardo di implacabile e sadica cattiveria, la bocca che ribolle letteralmente di bava e dei tratti somatici che secondo me sono stati volutamente tratteggiati come nord-europei, come per suggerire ai lettori, in modo subliminale, che quei soldati sono delle SS reincarnate. Una vera e propria disumanizzazione, a dispetto dello slogan "Stay Human" che pervade tutto il fumetto. Che è tra l'altro rimpinguato dagli omaggi di attivisti e giornalisti pro-pal, tra cui Carlos Latuff, il vignettista brasiliano designato dal Centro Wiesenthal come uno dei maggiori diffusori di antisemitismo sui media, e Luca Persico cantante degli ahimè popolarissimi 99 Posse che fanno dell'odio antisionista una bandiera...
Riccardo
Grazie per la segnalazione. Il personaggio di Vittorio Arrigoni è capace di esprimere odio contro Israele anche da morto. Ricordiamo, a titolo di esempio, di quando, dopo che Arrigoni fu ucciso dai suoi sodali terroristi palestinesi, la famiglia decise di trasferire la salma senza passare da Israele: un simbolo di odio senza confini.