Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 01/11/2015, a pag.1/3, con il titolo " Incidente o attentato: resta il dubbio ", l'analisi di Maurizio Molinari da Istanbul.
Maurizio Molinari
II disastro aereo nel Sinai ancora non ha una spiegazione tecnica e tanto basta a far aleggiare lo spettro del terrorismo jihadista sulla morte dei 224 passeggeri del volo Kogalymavia decollato da Sharm el-Sheik per San Pietroburgo. I soccorritori egiziani nella zona di Hasana, luogo del-l'impatto, si sono trovati davanti ad un aereo spaccato in due con molte vittime ancora allacciate ai sedili: in attesa del verdetto delle scatole nere nessuna ipotesi può essere esclusa. Tanto più che lo Stato Islamico (Isis) rivendica la strage parlando di «vendetta contro la Russia che ci bombarda in Siria». I terroristi potrebbero aver colpito con un missile terra-aria, se l'aereo è sceso di quota perché in difficoltà, o con un kamikaze. I dubbi spingono Lufthansa ed Air France a sospendere i sorvoli sul Sinai, un deserto ad alto rischio perfino nei cieli. Attorno al dubbio fra incidente o attentato ruotano sette interrogativi a cui proviamo a rispondere.
Come è caduto l'Airbus russo?
Per la compagnia aerea si sarebbe trattato di «problema tecnico» e fonti egiziane parlano di un aereo «spaccato in due» con la coda separata dal resto della cabina passeggeri ma Isis afferma di averlo abbattuto. I soccorritori egiziani sul luogo del disastro descrivono i morti «ancora legati ai sedili». Per Patrick Smith, analista Usa di «Ask the Pilot» sui disastri aerei, «sulla metri La quota di volo dell'Airbus 321 della compagnia low cost russa MetroJet quando ha cominciato a precipitare verso il suolo base degli elementi che finora abbiamo a disposizione non possiamo escludere che l'aereo sia stato abbattuto».
Quanto è credibile la rivendicazione di Isis?
Isis è una feroce organizzazione terroristica abile nell'uso dei media, che adopera per rafforzarsi e reclutare. La rivendicazione gli consente di vantarsi di avere inferto un duro colpo alla Russia per punire il suo intervento in Siria. Il video che ha postato online non contiene elementi specifici per avvalorare la rivendicazione ma la rapidità con cui le immagini - da doppia angolazione - sono state diffuse, poco dopo il disastro, lascia intendere un livello di pianificazione non indifferente. II video non dimostra la paternità dell'attacco ma conferma l'efficienza di Isis.
Ma le armi a disposizione dell'Isis sono in grado di abbattere un aereo di linea?
Isis dispone di missili terra-aria che possono essere lanciati a spalla o da pick-up per colpire un aereo a circa 7000 metri di altezza. In luglio Isis ha mostrato un video in cui aveva gli S-18 «Manpads»: è adoperando un ordigno simile che ha colpito una nave egiziana ad Al-Arish. Se l'aereo russo era davvero a 10 mila metri, come la compagnia afferma, non poteva essere colpito perché Isis non dispone di missili come l'S-11 che ha abbattuto il volo malese MH17 sui cieli dell'Ucraina nel 2014. C'è però un'altra ipotesi: Isis può aver fatto salire sul volo un kamikaze. Nel 2004 i cceni in questa maniera fecero esplodere 2 aerei. Resta nel Sinai il pericolo dei «Manpads»: dal rovesciamento di Gheddafi nel 2011 ne sono scomparsi dagli arsenali libici almeno 5000, fra S-7 e S-24, di fabbricazione russa. Egitto e Usa temono siano stati venduti ai jihadisti. E il pericolo di tali missili che ha spinto Lufthansa e Air France a sospendere i sorvoli sul Sinai.
Perché Isis avrebbe scelto un obiettivo russo?
Lo spiega nella rivendicazione postata online: «Come voi uccidete con i vostri aerei in Siria così venite uccisi, per volere di Allah, non sarete mai sicuri nelle terre musulmane e neanche nei cieli». Isis e Al Nusra - emanazione di Al Qaeda - hanno subito duri colpi dai raid iniziati dal Cremlino il 30 settembre ed hanno reagito minacciando rappresaglie apocalittiche. Per illustrare cosa hanno in mente hanno postato online l'immagine della Cattedrale di San Basino, sulla Piazza Rossa, avvolta dalle fiamme aggiungendo promesse come «la Siria diventerà un vostro cimitero come è stato l'Afghanistan». La volontà dei ribelli islamici di colpire i russi è dimostrata dai recenti colpi di mortaio contro loro postazioni a Latakia nei quali sarebbero stati uccisi almeno tre militari.
Come possono difendersi gli aerei di linea dalla minaccia dei missili a spalla?
Le fasi più a rischio sono decollo e partenza perché si vola bassi. La difesa è nel montare sugli aerei civili dei sistemi anti-missile. La compagnia israeliana El Al lo ha fatto su tutti gli aerei dal 2002, quando Al Qaeda tentò di abbattere un suo volo in fase di decollo da Mombasa, in Kenya, con un missile S-7. Si tratta di una protezione molto costosa, che alcune compagnie Usa hanno esaminato, anche perché richiede un particolare addestramento del pilota. Alcuni aerei privati, di capi di governo e vip, lo hanno adottato.
Quanto è presente Isis nel Sinai?
I jihadisti di Baiyt Al Maqqdis nell'autunno del 2014 hanno aderito a Isis diventando Wilayat Sinai - la Provincia del Sinai - a cui l'intelligence egiziana attribuisce circa 600 miliziani che possono contare sulla corruzione di molte tabù beduine.
Cosa sta facendo l'Egitto per combattere Isis?
Al Sisi ha inviato nel Sinai almeno 30 mila uomini, sostenuti da jet e navi da guerra, con un'offensiva massiccia soprattutto nel Nord Sinai, dove Isis ha le roccaforti, ma senza riuscire a sradicare i jihadisti. La cui forza viene dai legami coi beduini.
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