Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 31/10/2015, a pag.57, con il titolo
" Imam Al Tayyeb, l'invito della Boldrini " una lettera inviata a Sergio Romano con la relativa risposta.
L'Imam Al Tayyeb
Caro Romano,
la presidente della Camera Boldrini ha in vitato l’ imam Ahmed Al Tayyeb, colui che auspica la distruzione di Israele e giustifica gli atta cchi suicidi contro gli israeliani, a tenere una «lectio magistralis» a Montecitorio. Trovo sia stato un gravissimo errore, soprattutto in questo momento, dare credibilità a un tale pericoloso personaggio.
Lucia Kozel, Milano
Sergio Romano
Non escludo che il Grande Imam di Al Azhar abbia fatto in alcune circostanze dichiarazioni riprovevoli, ma ho avuto con lui una lunga conversazione, dopo le rivolte arabe. Mi è parso un uomo colto, equilibrato, e ne ho avuto conferma quando ho letto le parole con cui condannava gli attentatori del giornale satirico Charlie Hebdo e del supermercato kosher di Parigi. Privarsi della possibilità di parlare a un uomo che gode di una tale autorità in una comunità composta da un miliardo di fedeli, sarebbe un errore.
Romano lo considera " un uomo colto, equilibrato " un vero peccato privarsi della possibilità di ascoltarlo. Ecco quanto abbiamo pubblicato il 18 ottobre scorso sull'imam Al Tayyeb, il pezzo è tratto dall'articolo di Francesco Borgonovo uscito su Libero, stessa data.
Le sottolineature sono nostre.
"Il Grande Imam di al-Azhar è una delle massime autorità religiose musulmane. È una sorta di «Papa dei sunniti», e soprattutto è considerato un «moderato», un «modernizzatore». Beh, se lui è uno tranquillo, figuriamoci gli altri. A proposito di pacifismo islamico, ricordiamo alcune dichiarazioni di questo gentiluomo, cominciando da quelle sui diritti della donna. Al-Tayyeb, essendo moderato, è d'accordo sul fatto che le femmine vadano menate. Però - appunto - con moderazione. Alle mogli, ha spiegato nel 2007, vanno riservate «percosse leggere». Cioè il marito si deve limitare a «pugni» e «spintoni». E poiché l'islam è una «religione di pace», come comportarsi con gli infedeli e con chi osteggia Maometto? Semplice, basta seguire il Corano, che per «chi muove guerra ad Allah e al suo Messaggero» prevede «esecuzione o crocifissione o amputazione di mani e piedi di lati opposti o l'espulsione dalla terra». Questo è il trattamento che, secondo il pacifico al-Tayyeb, andrebbe riservato ai miliziani dello Stato islamico. Ma non perché siano assassini: semplicemente perché «combattono Dio e il suo profeta», cioè interpretano il credo musulmano in modo diverso dai capoccia di al-Azhar. Infine, ci sono le posizioni del Grande Imam sul rapporto fra Israele e Palestina. A parer suo, «la soluzione al terrore israeliano risiede nella proliferazione degli attacchi suicidi che diffondono terrore nel cuore dei nemici di Allah».
Nel suo sermone in occasione della preghiera del venerdì (anticipato dall'agenzia di stampa egiziana Mena) ha invocato l'unità del mondo arabo e musulmano contro il «comune nemico sionista».
E' a questo imam che Sergio Romano si è rivolto con le espressioni di cui sopra.
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