Riprendiamo da SETTE di oggi, 30/10/2015, a pag. 57, con il titolo "Hezbollah nel business della droga", il commento di Davide Frattini.
Davide Frattini
Terroristi di Hezbollah. Ricordano qualcuno?
La vecchia macchina artigianale ricorda un grammofono. Serviva a produrre caramelle, adesso nel cono di alluminio vengono versati gli ingredienti per realizzare le pasticche che dal laboratorio tra le montagne della Bekaa viaggiano sui camion fino al porto di Beirut e dal Libano verso i Paesi del Golfo. Dove il consumo di questa droga chiamata Captagon è in crescita, come le violenze in Siria. E il nome commerciale di un farmaco proibito dagli anni Ottanta, prima veniva prescritto ai ragazzini affetti dal disturbo da deficit d'attenzione e iperattività. Le tavolette da spaccio, tipo ecstasy, hanno mantenuto lo stesso marchio e lo stesso componente (la fenetillina), sono popolari in Kuwait, a Dubai, in Arabia Saudita e tra i ribelli o i soldati del regime di Bashar Assad: promettono di ridurre il dolore e di esaltare l'energia nei combattimenti.
Adesso Hezbollah, l'organizzazione libanese filo-iraniana, starebbe dominando il mercato illegale e due ricercatori israeliani stanno tracciando le mappe del traffico. Si chiedono perché l'Arabia Saudita resti lo snodo principale per la distribuzione e ci vedono un complotto iraniano: inondare le monarchie del Golfo con la droga servirebbe anche a destabilizzare gli avversari degli ayatollah nella corsa alla supremazia nella regione.
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