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La Stampa Rassegna Stampa
28.10.2015 Torino: musica a scuola, due famiglie musulmane contro il progetto interculturale: 'Per l'islam è peccato'
Cronaca di Maria Teresa Martinengo

Testata: La Stampa
Data: 28 ottobre 2015
Pagina: 1
Autore: Maria Teresa Martinengo
Titolo: «'Musica, l'islam dice no', cambiano scuola ai figli»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 28/10/2015, a pag. 1-11, con il titolo " 'Musica, l'islam dice no', cambiano scuola ai figli", la cronaca di Maria Teresa Martinengo.

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Maria Teresa Martinengo

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Forse si è ispirato al modello per la «richiesta di esenzione dall’uso di strumenti musicali» del sito internet civiltàislamica.it, lo zio di una bambina marocchina allieva di una scuola primaria del multiculturale quartiere di Porta Palazzo a Torino: intervenendo con i genitori della piccola alla prima assemblea di classe dell’anno, l’uomo ha tentato di coinvolgere gli altri genitori in una crociata contro il progetto musicale dell’istituto, «Crescere in orchestra». L’iniziativa, curata dall’associazione Piccole Orme-Pequenas Huellas è nata per aiutare i bambini - per il 90 per cento di origine non italiana - ad amalgamarsi, a rispettarsi, a collaborare tra loro. Musica inopportuna, secondo lui, per chi vuole rispettare davvero le prescrizioni coraniche.

Le maestre dell’Istituto comprensivo Regio Parco hanno reagito «in diretta», sottolineando le qualità del progetto, l’entusiasmo dei bambini e la determinazione a non rinunciare all’insegnamento di violino e violoncello. Pochi giorni dopo la famiglia marocchina ha chiesto il nulla osta per trasferire la figlia. Un’altra l’ha seguita.

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La reazione
«All’assemblea abbiamo avuto l’impressione che i genitori fossero stati in qualche modo “organizzati” e che il consenso potesse aumentare. Questo ci ha preoccupati, anche se ci sono state famiglie arabe che si sono dissociate», racconta la preside Concetta Mascali. Negli stessi giorni, tra l’altro, veniva espulso un imam di Vicenza che aveva «indottrinato» i bambini al punto da convincerli a tapparsi le orecchie per non ascoltare le lezioni di musica, «peccato», secondo i suoi insegnamenti.

La scuola Regio Parco ha quindi organizzato un nuovo incontro con le famiglie, invitando i rappresentanti di due moschee della zona e una mediatrice culturale di lingua araba per poter chiarire bene alle famiglie il significato di «Crescere in orchestra», partito tre anni fa nella scuola dell’infanzia grazie al supporto di una fondazione e poi ampliato - chiedendo alle famiglie un contributo - a varie classi di primaria. In particolare, a tutte le sezioni della sede di via Fiochetto, quella che per prima in città aveva registrato il record di presenze di bimbi di origine straniera.

«La nostra scuola - spiega la preside - è un avamposto che va curato, in cui è necessario fornire più opportunità che altrove. Per questo abbiamo inserito “Crescere in orchestra” nell’orario in modo che coinvolga tutti, per questo è presente anche il progetto artistico Muse. L’orchestra ha dato ottimi frutti, i bambini imparano a lavorare insieme, a concentrarsi, è utile per lo studio in generale».

Le difficoltà economiche
La seconda riunione ha permesso di chiarire meglio le ragioni dell’«ostilità» verso la musica. «È importante, per le condizioni socio-economiche e culturali delle famiglie, far comprendere bene i perché di una didattica non tradizionale», dice Francesca La Torre, educatrice dell’Asai che segue i bambini nelle attività pomeridiane. «Nessuno dei genitori ha citato motivi religiosi - spiega Ibrahim Baya, portavoce dell’Associazione Islamica delle Alpi, presente all’incontro -, tutti hanno segnalato invece difficoltà economiche. La maggior parte delle famiglie è marocchina e in Marocco abbiamo musica colta e popolare, e tutti la ascoltano. Alla fine, i genitori si sono dichiarati d’accordo a continuare il progetto con un sostegno economico». Per questo la preside Mascali si è mobilitata. E con buone soluzioni in vista. Non solo. «Il Garante per l’Infanzia, Vincenzo Spadafora, lo scorso anno era stato qui ed era rimasto colpito dalle nostre attività: ora ci ha fatto arrivare l’invito a partecipare allo Zecchino d’Oro. Alcuni nostri bambini suoneranno violini e violoncelli e parleranno di musica in televisione».

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