Riprendiamo dal FATTO QUOTIDIANO di oggi, 21/10/2015, a pag. 12, con il titolo " 'Il Giorno della Memoria': Resistenza e Brigata ebraica", la risposta di Furio Colombo a un lettore.
Furio Colombo
CARO FURIO COLOMBO, due deputati Pd (Emanuele Fiano e Lia Quartapelle) hanno presentato alla Camera una proposta di legge per riconoscere, con una medaglia d'oro, la partecipazione alla guerra di liberazione contro fascismo e nazismo della Brigata ebraica. Ma allora bisognerebbe dare la stessa medaglia a ciascun Paese (dal Brasile alla Nuova Zelanda) che ha combattuto nella guerra contro Hitler e Mussolini.
Luigi
La Brigata ebraica
I LETTORI DI QUESTA PAGINA sanno che sono in favore dell'iniziativa dei due deputati Pd, non solo dal giorno in cui qualcuno, privo di orientamento e di notizie storiche, ha tentato di escludere da manifestazioni per la Liberazione italiana la bandiera della Brigata ebraica. Ma anche per reintrodurre nella parte migliore della storia italiana (Resistenza e guerra di Liberazione) un pezzo troppo a lungo mancante. Qualcuno ricorderà che, durante tutta la tredicesima legislatura (1996-2001) mi sono impegnato per una legge detta "Istituzione del Giorno della Memoria" dedicata alla Shoah (la legge è stata approvata dalle due Camere del 2000, ha stabilito che "il Giorno della Memoria" è il 27 gennaio, data della liberazione di Auschwitz). La ragione era che uno strano vuoto di memoria impediva ai miei concittadini di ricordare che leggi razziali erano anche italiane, che la Shoah è stato un delitto italiano, con attiva partecipazione italiana al progetto di sterminio del popolo ebraico.
Ricordare adesso, con una medaglia, la Brigata ebraica (che ha liberato molte parti delle Marche, della Romagna, dell'Emilia, nella fase "Linea gotica" della Liberazione) vuol dire ricordare che giovani ebrei già insediati nel territorio del "mandato britannico" (parole di allora) della Palestina, si sono uniti come volontari in un corpo militare che non aveva Stato ma aveva e voleva avere una forte identificazione contro chi, in Italia, in Germania, in tutta Europa, li aveva privati di cittadinanza e di ogni diritto. Ricordano Fiano e Quartapelle che "c'erano già ebrei di tutti i Paesi liberi impegnati a combattere contro Germania e Italia" (quel che restava della Repubblica di Salò). Ma la Brigata ebraica ha voluto esistere e combattere per la nostra libertà prima ancora che i giovani volontari fossero cittadini di uno Stato ebraico. Questa parte della storia della seconda guerra mondiale, della guerra di liberazione italiana e della storia di lsraele, mancava (formalmente manca ancora) nella storia italiana. Ed è giusto rimettere al posto giusto un importante tassello di storia comune.
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