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Informazione Corretta Rassegna Stampa
18.10.2015 La debole Guerra dell’Europa contro l’anti-semitismo
Analisi di Manfred Gerstenfeld

Testata: Informazione Corretta
Data: 18 ottobre 2015
Pagina: 1
Autore: Manfred Gerstenfeld
Titolo: «La debole Guerra dell’Europa contro l’anti-semitismo»

La debole Guerra dell’Europa contro l’anti-semitismo
Analisi di Manfred Gerstenfeld

 (Traduzione di Angelo Pezzana)

All’inizio di questo mese, la “Fundamental Rights Agency” (FRA), una istituzione ufficiale europea, ha pubblicato una analisi dell’anti-semitismo europeo nel periodo 2004-2014. L’osservazione più significativa, analizzando il documento, è la mancanza di dati forniti dai diversi singoli paesi membri, e i risultati, che differiscono fortemente da paese a paese. Si deduca anche che molti ebrei non ritengono che valga la pena denunciare gli attacchi anti-semiti alla polizia.

Quando dei dati, che riguardano problemi già conosciuti da più di dieci anni, si dimostrano insufficienti, non occorre altro per dimostrare come l’Unione Europea non faccia alcun serio sforzo per combattere l’anti-semitismo. Costruire un data base efficiente è un primo passo essenziale per poi sviluppare un piano più vasto. Il rapporto FRA cita in quest’ordine gli incidenti più gravi di anti-semitismo: 
-neo-nazi,
-simpatizzanti di estrema destra ed estrema sinistra
f-ondamentalisti musulmani e loro nuove generazioni, studenti inclusi.

Sono citati anche gli incidenti che si verificano nelle università dopo interventi pubblici da parte di anti-semiti. Questo ordine scelto dalla FRA è sospetto. Chi conosce l’anti-semitismo europeo sa che i musulmani andrebbero classificati al primo posto. L’uccisione di ebrei in quanto tali è da attribuirsi in questi decenni ai musulmani, in Francia, Belgio e Danimanrca.
E’ a causa del clima sociale dell’Europa occidentale che soltanto pochi esperti ebrei hanno potuto dichiarare che la maggioranza degli attacchi anti-semiti provengono da musulmani.

 Esther Voet, quando era direttrice dell’organizzazione olandese di difesa degli ebrei CIDI lo ha fatto, dimostrando che il numero degli attacchi contro ebrei nell’estate 2014 in Olanda era uguale a tutti quelli avvenuti negli anni 2011-2012. Voet ha verificato come due terzi di questi attacchi erano stati compiuti da immigrati non occidentali e da loro discendenti. Un eufemismo per sottolineare il riferimento a musulmani, che sono il 7% della popolazione olandese.

Sammy Ghozlan, presidente dell’ “Ufficio Nazionale per la Vigilanza contro l’anti-semitismo” in Francia, ha detto che anche prima della guerra a Gaza dell’estate 2014, la grande maggioranza degli attacchi agli ebrei in Francia proveniva da musulmani.

Prima di FRA c’era “European Monitoring Center for Racism and Xenophobia (EUMC)”, una organizzazione ufficiale del Consiglio europeo fondata nel 1997. Fu nel 2003 che l’EUMC tentò di sopprimere una ricerca sull’anti-semitismo europeo preparata dal “Center of Research of Anti-semitism della “ Technical University of Berlin” (CRA). La risposta dei ricercatori del CRA sottolineò che il rilievo che avevano dato all’anti-semitismo e all’anti-sionismo musulmano non era accettato dal EUMC. Ancora adesso, evidentemente, non inserire al primo posto i musulmani fra i responsabili è giudicato sconveniente dal FRA, che ostacola la battaglia contro l’anti-semitismo.
Nel 2013 ha rimosso la definizione di anti-semitismo dal proprio sito web data da EUMC, che era stata preparata da un gruppo di esperti nel 2005. Una tale definizione era fondamentale per combattere questa forma d’odio. L’averla soppressa conferma il doppio standard della UE nei confronti di Israele e delle aggressioni anti-semite.

All’interno della Commissione Europea, il responsabile della lotta contro l’anti-semitismo e l’islamofobia è il vice presidente olandese Frans Timmerman. Questo intelligente e scaltro ex Ministro degli Esteri olandese è membro del Partito Laburista olandese, anti-israeliano. Spesso, quando Israele è in discussione, esprime valide opinioni, ma poi  inserisce una valutazione negativa. Al primo “Forum of Fundamental Rights”, all’inizio di questo mese, Timmerman affrontò anti-semitismo e islamofobia, un discorso corretto.  Disse anche che “l’anti-semitismo qualche volta cerca di nascondersi dietro l’anti-sionismo”.
Per chi segue la scena europea, un efemismo. Quel “qualche volta” doveva essere sostituito da “frequentemente”. Andò poi del tutto fuori tema quando paragonò gli attuali rifugiati con gli ebrei in fuga negli anni ’30, affermando con enfasi “ l’unica differenza è che i rifugiati di oggi vengono da altri luoghi e hanno un diverso retroterra”.
Dimenticò di dire, tra le differenze, che molti rifugiati musulmani sono cresciuti in ambienti caratterizzati da decenni da un odio estremo verso Israele e gli ebrei.

Timmerman annunciò poi una buona iniziativa: la nomina di due coordinatori, incaricati rispettivamente di riferire direttamente a lui su anti-semitismo e islamofobia.
Devo fare però due osservazioni important. La prima, che il coordinatore su anti-semitismo sia incaricato anche sull’anti-israelismo. Se non lo farà, la sua funzione sarà monca, in un’Europa dove il 40% della popolazione sopra i 16 anni ha pregiudizi estremamente anti-semiti e crede che Israele stia conducendo una guerra di sterminio contro i palestinesi. La maggior parte dell’anti-semitismo europeo si manifetsta come anti-israelismo.

Era stato sottolineato nel passato ai responsabili della Commissione Europea e al presidente dsel Parlamento Europeo dal Centro Simon Wiesenthal e dal Gatestone Istitute. Un risposta inconcludente indicò che non c’era nessuna volontà di modificare alcunchè.

La seconda osservbazione riguarda Timmerman, che dovrebbe incaricare il coordinatore sull’anti-semitismo di dedicare la massima attenzione all’anti-semitismo musulmano. Se non lo farà, le organizzazioni ebraiche dovranno avvicinare gli euro parlamentari per chiedere come mai questa attenzione, più che dovuta,non viene data all’anti-semitismo e all’anti-israelismo.


Manfred Gerstenfeld è stato presidente per 12 anni del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta. E' appena uscito il suo nuovo libro "The war of a million cuts" (in inglese). E' una analisi di come ebrei e Israele sono delegittimati e come farvi fronte.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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