Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 14/10/2015, la breve "Twal: 'E' dovere dei politici porre fine all'escalation violenta' ".
Fouad Twal non perde occasione per condannare Israele sempre e comunque. Israele, secondo Twal, non ha il diritto di difendersi quando i suoi cittadini vengono accoltellati, investiti, uccisi. Quando la paura del prossimo attentato aleggia per le strade di Gerusalemme e delle altre città. Per Twal, evidentemente, il torto che ha Israele è quello di esistere. Abbiamo allora per lui una pessima notizia: Israele non ha alcuna intenzione di provvedere al proprio suicidio.
Ecco l'articolo:
Fouad Twal
«Alcuni estremisti israeliani sono entrati abusivamente nella moschea, il luogo più sacro per loro dopo la Mecca. È stata una provocazione, bisogna rispettare uno spazio sacro. Da tale atto è scaturita l’ondata di violenza degli ultimi giorni». In Italia per il Sinodo sulla Famiglia, padre Fouad Twal non smette di pensare alla Terra Santa. Il patriarca di Gerusalemme ha commentato con amarezza l’escalation degli ultimi giorni. «Adesso c’è questa terribile tendenza a fare attentati accoltellando, è triste e fa pena. Ma è triste e fa pena anche la notizia dei 25, forse 26 morti palestinesi uccisi».
Per Twal gli israeliani non devono difendersi, ma farsi uccidere
Monsignor Twal ha condannato con fermezza la violenza. E ha rivolto un appello «sulla scia di quanto già detto dal Papa per più serenità, più calma. È un dovere dei dirigenti politici fermare questa violenza e prevenire l’escalation». Il patriarca si è detto contrario all’iniziativa del sindaco di Gerusalemme che ha invitato i cittadini a girare armati. «È sbagliato, dobbiamo noi responsabili civili e religiosi fermare la violenza che fa male a tutti, israeliani e palestinesi come dimostra il fatto che in questo momento in Terra Santa non c’è un turista, né un pellegrino».
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