Business del terrorismo e amoralità dell'informazione
Commento di Deborah Fait
Un terrorista palestinese con il coltello sguainato
Interessantissimo l'editoriale del Jerusalem Post di oggi che parla di uno scoop sul business che gira intorno al mestiere di terrorista palestinista. In realtà già sapevamo per sommi capi degli stipendi pagati dall'ANP ai galeotti arabi nelle prigioni israeliane e dei premi in denaro sonante... a vita... ai terroristi e alle loro famiglie. Adesso le informazioni che avevamo ma soprattutto le relative cifre, sono ufficiali grazie a un giornalista di Radio Israele, Gal Berger, corrispondente per gli affari palestinesi. Gal, lo chiamo per nome secondo l'usanza israeliana, è riuscito a metter mano sui documenti dell'Autorità Nazionale Palestinese, in cui sono ordinatamente e diligentemente elencati tutti i terroristi detenuti nelle carceri israeliane e le regalie, veri e propri stipendi, che questi assassini ricevono mensilmente dall'ANP. Naturalmente più gli attentati sono efferati, più soldi ricevono i loro autori. Più anni uno dovrà passare in galera più alta sarà la diaria. In caso di morte del terrorista i soldi andranno alla famiglia che avrà così risolto, a vita, il problema del lavoro e del sostentamento quotidiano. In caso di attentato non riuscito, cioè senza morti ebrei, il terrorista dovrà rifarne un altro per meritare lo stipendio.
Ehhh sì, sono precisi e soprattutto coerenti, chi non lavora non mangia. Ammazza l'ebreo (adesso esiste anche un gioco sul web, inventato da un avvocato palestinese) e sarai sistemato per la vita, in caso di tua dipartita verso le 72 vergini con cui sollazzarti nel paradiso di Allah, verrà mantenuta la tua famiglia con annessi e connessi. Più ebrei ammazzano più il mantenimento sarà generoso, naturalmente, e non serve nemmeno puntualizzarlo, tutto questo è parte della logica. Negli anni '90, gli assegni per i terroristi e loro famiglie arrivavano da Saddam Hussein e dai soldi che l'Europa dava al terrorista Arafat. Oggi gli assassini sono finanziati dall'ANP, con i miliardi che mandano l'Europa, la Banca mondiale, gli Usa e il Qatar, cioè tutti noi cittadini del mondo occidentale che paghiamo le tasse, contribuiamo al mantenimento di feroci assassini.
Questa è un'arma
Quale è il motivo di questa nuova ondata di terrorismo? Cosa chiedono i palestinisti, cosa vogliono? Cosa vuole Abu Mazen? E' presto detto, e l'articolo del JP lo conferma: le orde di giovinastri, mezzi nudi, invasati, vogliono saziarsi di sangue ebraico, desiderio con cui sono cresciuti, e ricevere i soldi promessi dai mandanti (30 $ a sasso e 100$ a bomba, una giornata di lavoro e si sono fatti un bel gruzzolo. Come fanno a contare tutti i sassi e le bombe che ognuno lancia? Boh, faranno una media).
E Abu Mazen? Anche lui vuole soldi, piange il morto, finché non arriva la solita pioggia annuale di milioni di dollari, poi si costruisce ville da nababbo, riempie i suoi conti bancari, paga i suoi scagnozzi e leccapiedi e finanzia il terrorismo! Ma non basta, c'è anche un motivo ideologico, perbacco, non dobbiamo pensare che il pagliaccio terrorista sia proprio soltanto venale e interessato ai soldoni, no, lui vuole portare Israele e i sozzi piedi degli ebrei che contaminano Al Aqsa, nel baratro. Quindi, alla domanda del perché, senza nessun motivo al mondo, dopo che Netanyahu, all'ONU, gli aveva proposto di ricominciare il dialogo (che il pagliaccio terrorista rifiuta da anni), hanno voluto ricominciare questa guerra, la risposta è soldi soldi soldi odio odio odio e ancora soldi e ancora odio. Capperi, odiare gli ebrei, poterli ammazzare ed essere anche profumatamente pagati per farlo, è molto più di quanto un qualsiasi pluriassassino al mondo possa sperare.
Fatah, Hamas e tutte le altre organizzazioni del terrore sanno di avere sempre carne da macello a disposizione, l'incitamento all'odio è incessante, dal momento in cui uno nasce fino a quando decide di immolarsi per Allah. Macellare gli ebrei significa essere glorificati, rispettati, adorati dalla società e sistemati per sempre dal regime di Abu Mazen. Il terrorista che sopravvive all'attentato diventerà ricco oziando in panciolle nelle carceri israeliane (con Tv e Pc a disposizione e possibilità, se lo desidera, di studiare), se muore si arricchirà la sua famiglia. Israele gli distruggerà la casa? E chi se ne frega, l'Anp gliene darà un'altra. Tanto Pantalone paga e Pantalone siamo noi europei che permettiamo, senza proferir parola, alla UE di sanzionare Israele, di marchiare, come i nazisti, i prodotti israeliani provenienti dai territori contesi e di non chiedere mai all'ANP conto dei miliardi regalati ai professionisti del terrorimo.
L'articolo di Gal Berger fa alcuni esempi: Abdullah Barghouti, noto costruttore di bombe di Hamas – condannato a 67 ergastoli per aver ucciso 66 persone e ferito circa 500 altre - ha già accumulato assegni a 6 cifre. Un altro che ha accumulato ricchezze è Ibrahim Hamad, dell'ala militare palestinista di Giudea e Samaria. E' stato condannato a 54 ergastoli per aver ucciso 46 persone e ferito più di 400. Questi due ricchi angioletti sono stati coinvolti anche negli attacchi terroristici alla Pizzeria Sbarro di Gerusalemme nel 2001, alla discoteca di Rishon Lezion nel 2002, alla caffetteria dell'Università ebraica di Gerusalemme nel 2002. Decine e decine di morti, famiglie intere, ragazzi, bambini, studenti. Ma non sono gli unici ad arricchirsi in galera: Muhammad Arman, 36 ergastoli, ha "guadagnato" centinaia di migliaia di shekel. La lista dei terroristi mantenuti e ricchi è infinita ed è destinata ad allungarsi con relativa mungitura di soldi all'occidente, a noi!
L'amoralità impera tra i palestinisti, tra mostri bombaroli e accoltellatori, bambini resi macchine di odio "voglio crescere presto per ammazzare ebrei". E, a proposito di amoralità, vorrei concludere con due paroline sulla trasmissione "Alle falde del Kilimangiaro" che proprio oggi ha avuto inizio. http://www.kilimangiaro.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-dfac93fe-59a2-4a8a-be2f-0a8a5415d013.html
Quattro ore di viaggi intorno al mondo in cui non potevano mancare le schifezze di cui la Rai e i suoi sottoposti, mi rifiuto di chiamarli giornalisti, sono maestri. A metà trasmissione ecco Luca Salerno, ospite di Camila Raznovich, che informa gli spettatori sui paesi più o meno pericolosi da non visitare o visitare con... attenzione. La rubrica si chiama semaforo rosso (verde e giallo)! Israele è sistemato nel giallo a causa della nuova ondata di terrorismo, dice Salerno, nonostante l'ANP sia "dialogante", Israele, a volte, risponde con troppa... foga. Purtroppo non posso ancora rivedere la puntata che sarà sul web forse domani e sarà mia cura ricontrollare ma dopo aver ascoltato anche il seguito mi sono incazzata così tanto da non poter aspettare.
Eccolo qua il seguito, talmente indegno da essere troppo persino per la RAI. A fine puntata arriva Davide Demichelis, che, ahinoi, gestirà alcune rubriche del programma, il quale si mette a fare accorati auguri di pace nel mondo, in particolare alla "Palestina" (Israele non è nominato tanto non esiste) mentre sullo schermo appare la foto di una bambina col suo cappottino (quindi foto vecchia visto che da queste parti siamo ancora sui 30/32 gradi), lo zainetto sulle spalle, un paesaggio grigio e derelitto di sassi e selciato nero, e i soldati israeliani alle sue spalle in assetto di guerra, armati fino ai denti. Il messaggio è chiaro, schifoso, indecente. Avevano la possibilità di scegliere: tra Israele, aggredito dal terrorismo palestinista, tra i morti israeliani, tra i bambini ebrei, tra la foto di un bambino ebreo di 9 anni che ha seppellito i suoi genitori, di un altro bambino ebreo di due anni e mezzo ferito mentre veniva ammazzato suo padre, potevano scegliere. Infatti hanno scelto esattamente come la loro ossessione suggeriva. Hanno scelto un'immagine, resa simbolo della cattiveria di Israele, una bambina innocente che cammina in mezzo a perfidi e armatissimi soldatacci ebrei... come i nazisti, no? Questo era il messaggio talmente chiaro che io ho avuto l'ennesimo conato di nausea. "Come potete?" l'ho gridato a me stessa, avrei voluto urlarlo a loro, alla loro indecenza, al loro modo indecoroso di fare informazione. Come potete? Giorno dopo giorno la Rai supera se stessa, si ricopre di vergogna e, esattamente come fa Abu Mazen, incita all'odio contro Israele, contro gli ebrei, contro la Giustizia e ammazza la verità.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile di Israele"