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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
07.10.2015 Per L'Osservatore Romano Israele uccide 'ragazzini' palestinesi senza motivo
Il quotidiano cattolico continua a spargere veleno contro Israele

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 07 ottobre 2015
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «Alta tensione in Cisgiordania»

Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 07/10/2015, a pag. 3, l'articolo "Alta tensione in Cisgiordania".

L'articolo dell' Osservatore Romano che riproponiamo oggi contiene alcuni classici della disinformazione contro Israele:
1) I terroristi non vengono definiti come tali ma come "palestinesi" oppure - peggio ancora - "ragazzini", in modo da poter colpevolizzare Israele in modo più compiuto.
2) Nel pezzo si parla di morti e feriti arabi palestinesi, ma non viene spesa neanche una riga sulle circostanze in cui sono avvenuti i fatti: violenti scontri scatenati dai terroristi stessi e attentati contro civili israeliani.
3) Morti e feriti israeliani non interessano a OR, che non li cita neppure.

Nel complesso, un'informazione del tutto parziale  è quella che ha luogo anche oggi sul quotidiano cattolico.

Ecco l'articolo:

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Se a Gerusalemme per ora la situazione resta relativamente calma, nonostante isolati incidenti segnalati in vari quartieri della parte araba della città, la tensione resta invece altissima in Cisgiordania, dove ieri in scontri con l'esercito israeliano sono morti due palestinesi: uno di 18 anni a Tulkarem, nel nord dei Territori, l'altro, di soli 12 anni, nei pressi di un campo profughi. Un fatto, quest'ultimo, condannato dalle autorità palestinesi, che hanno accusato dell'uccisione «un cecchino dell'esercito israeliano».

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I "ragazzini" di cui scrive OR

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che in serata ha tenuto il Consiglio di difesa, ha ribadito «il pugno duro nei confronti del terrorismo e di chi istiga alla violenza». Il quotidiano «Times of Israel», che cita fonti ufficiali, ha rivelato che nelle ultime 24 ore israeliani e palestinesi sono stati in contatto nel tentativo di frenare l'ondata di tensione. Le misure annunciate per ora da Netanyahu sono quelle già note: maggiori truppe in Cisgiordania, demolizioni delle case dei presunti terroristi, arresti preventivi e provvedimenti nei confronti dei gruppi radicali dei coloni.

Ieri, infatti, anche a Gerusalemme ci sono stati disordini, tafferugli e lanci di pietre: l'accesso all'area della moschea di Al Aqsa è ancora limitato dalle forze di sicurezza. L'esercito ha intanto annunciato di aver arrestato cinque palestinesi, membri di una cellula legata da Hamas, ritenuta responsabile dell'omicidio dei coniugi israeliani Henkin in Cisgiordania lo scorso primo ottobre. La Mezzaluna rossa ha denunciato che sono stati 499 i palestinesi feriti negli ultimi due giorni in Cisgiordania: 41 di questi colpiti «da colpi di fucile», mentre gli altri hanno sofferto per l'inalazione dei gas lacrimogeni usati dall'esercito. Come detto, negli scontri della scorsa notte a Tulkarem, nel nord dei Territori, è stato ucciso un palestinese di 18 anni, Huthayfa Othman Suleiman, dopo essere stato colpito al petto. Nel primo pomeriggio è morto invece un ragazzino di 12 anni, Abed al-Rahman Shadi Obeidallah, in scontri nei pressi del campo profughi di Aida vicino Bedemme. L'esercito israeliano ha fatto sapere di aver aperto un'indagine sull'episodio e ha detto che nella repressione della «violenta e illegale manifestazione» sono stati usati mezzi non letali.

Per inviare la propria opinione all' Osservatore Romano, telefonare 06/69883461, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


ornet@ossrom.va

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