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Raif Badawi - 1000 frustate per la libertà - 05/10/2015

Raif Badawi
1000 frustate per la libertà
Chiarelettere

“Tutta questa terribile sofferenza si è abbattuta su di me e sulla mia famiglia solo perché avevo espresso la mia opinione. Ecco, è questo il prezzo delle parole che state per leggere!”. E' quanto scrive Raif Badawi, il blogger 31enne saudita condannato a dieci anni di carcere, mille frustate e una multa molto spropositata (circa 240.000 euro) per aver insultato l'Islam, nell'introduzione al libro appena pubblicato da Chiarelettere: 1000 frustate per la libertà.

Nel libro c'è una raccolta dei testi che lo hanno condannato (oltre a un contributo della moglie di Badawi, un intervento di Riccardo Noury, il portavoce per l’Italia di Amnesty International, e una postfazione di Farian Sabahi, saggista e giornalista) e che rivelano le radici culturali dell’estremismo islamico. Badawi, intellettuale e attivista che 2008 ha dato vita a un forum online intitolato “I liberali sauditi”, sul rapporto tra politica e religione nel suo paese, poi chiuso dalle autorità, nel libro parla di califfato, del terrorismo, dell'11 settembre. Ma anche dell’assoggettamento della donna. E della libertà.

Il blogger saudita è in cella dal 2012 (tra i capi d’accusa anche quello di aver messo like su una pagina Facebook di arabi cristiani) e il 9 gennaio 2015 a Gedda, di fronte alla moschea di al-Jafali, gli sono state pubblicamente inferte le prime 50 frustate (le altre sessioni per ora sono state più volte rinviate). Sempre dal 2012 la moglie di Badawi Ensaf Haidar e i tre figli vivono in Canada, dove godono dello status di rifugiati per motivi umanitari.




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