Riprendiamo da SETTE di oggi, 02/10/2015, a pag. 61, con il titolo "Emergenza terrorismo", il commento di Stefano M. Torelli; segue un altro breve pezzo dello stesso Torelli, "Un saluto ai lettori", una piccola sorpresa da gustare.
Secondo Torelli "la nuova proposta di legge introduce delle novità che potrebbero andare addirittura a peggiorare la situazione esistente". Addirittura. Torelli avrebbe preferito probabilmente che Israele cassasse qualsiasi legge anti-terrorismo. Se è così, abbiamo in serbo per lui una brutta notizia: Israele non ha nessuna intenzione di suicidarsi, come piacerebbe a molti "pacifinti" nostrani.
Ecco gli articoli:
Stefano M. Torelli
"Emergenza terrorismo"
Terrorista palestinese
Non sono soltanto i Paesi arabi come l'Egitto e la Tunisia, o quelli europei come la Francia, il Regno Unito e l'Italia, ad aver affrontato la questione di come dotarsi di nuovi strumenti legislativi per far fronte all'emergenza legata al terrorismo. Nei giorni scorsi, anche in Israele si è cominciato seriamente a discutere di una nuove legge antiterrorismo. O meglio, è da anni che si parla di come cambiare la legge esistente, ma soltanto a inizio settembre la nuova proposta è finalmente approdata alla Knesset (il Parlamento israeliano) per essere approvata. La prima notizia è che il testo, di circa 100 pagine, è ampiamente stato approvato con 45 voti contro 14, da parte del Parlamento forse più orientato a destra della storia del Paese. La seconda notizia, però, è che il testo momentaneamente passato in Parlamento presenterebbe non pochi aspetti critici. Prima di tutto è bene sottolineare che Israele aveva il profondo bisogno di modificare una legislatura che risaliva addirittura al 1945, quando era ancora un mandato britannico e gli stessi leader del movimentismo sionista dell'epoca si battevano per eliminare alcune norme imposte da Londra. Ciò fa capire quanto fosse urgente rivedere la legge che si occupava di definire e punire gli atti terroristici.
Qui viene il secondo nodo, però: per alcuni versi, la nuova proposta di legge introduce delle novità che potrebbero andare addirittura a peggiorare la situazione esistente. Secondo quanto denunciato da alcune organizzazioni non governative, infatti, vi sono degli aspetti ambigui. Per esempio, non si fa più distinzione tra attacchi contro soldati e attacchi contro i civili. In secondo luogo, la stessa definizione di cosa sia il terrorismo (e qui si entra in un dibattito mai concluso all'interno delle cancellerie e delle accademie) è molto più ampia rispetto a prima, dal momento che vengono equiparati l'atto terroristico e la minaccia di compierlo. Di pari passo, a essere accusata di terrorismo non sarà più soltanto l'organizzazione designata come tale, ma anche tutte le associazioni o le persone che, in qualche modo, dimostrino simpatie o sostegno anche politico a tali movimenti, anche a mezzo internet o con una maglietta. Per molti, si tratta di misure volte a colpire in generale le forme di opposizione alle politiche di occupazione israeliane. Di certo, è una legge che farà ancora discutere molto.
E adesso una buona notizia, forse il migliore articolo scritto da Stefano Torelli. Ci complimentiamo con quanti hanno scritto a Sette, in questi anni, per protestare contro la disinformazione della rubrica di Torelli, e ci felicitiamo, ma con cautela, perché a volte chi succede è peggiore di chi lascia. Ecco il pezzo:
"Un saluto ai lettori"
Per motivi che esulano dalla mia volontà, questa è l'ultima rubrica firmata da me. Il Medio Oriente continuerà a fornire spunti di riflessione e approfondimento, che saranno colti in maniera puntuale ed efficace anche da chi erediterà questo spazio. Da parte mia, voglio ringraziare Pier Luigi Vercesi che mi ha dato l'opportunità di proporre e curare una rubrica su questa parte di mondo tanto affascinante quanto difficile da comprendere nella sua complessità e nelle sue innumerevoli sfaccettature. Grazie anche a tutti i lettori che, con pazienza e una buona dose di coraggio, hanno letto questa paginetta dall'estate 2012 a oggi. La mia attività di ricerca continua e chi è interessato può continuare a seguirmi su Twitter (@mideastorels) e su https:// latunisiacontemporanea.wordpress.com/. Per chi volesse scrivermi, può farlo qui: stefano.torelli@ispionline.it. A presto!
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