Non abbiamo alcun titolo per entrare in merito al programma del viaggio del Papa in Usa, ma una notizia - che doveva rimanere segreta, ma in Usa questo accade ben raramente, per fortuna - ci costringe a farlo. Il Papa ha voluto incontrare segretamente Kim Davis, la funzionaria diventata uno scandalo internazionale per essersi rifiutata di obbedire a una legge dello stato, secondo quanto aveva previsto la Corte Suprema Usa. Per questo suo rifiuto ha trascorso 5 giorni agli arresti, per essere poi rilasciata. Riprendiamo la faccenda perchè dimostra il doppio standard di questo Papa, all'apparenza riformatore (chi sono io per giudicare ecc) ma nella sostanza tale e quale ai suoi predecessori. L'unica differenza è comportamentale, dire una cosa sottintendendone un'altra, quella vera. Vale in questo caso, come vale per la politica vaticana verso Israele.
Invece di invitare la funzionaria a ubbidire alle leggi del proprio paese, ha voluto incontrarla per incitarla a continuare a trasgredirle. La smentita vaticana non ha retto di fronte alla verità, così la notizia è oggi, 01/10/2015, sui giornali di tutto il mondo.
Riprendiamo l'articolo dalla STAMPA, a pag.19, di Paolo Mastrolilli, cauto e rispettoso, ma informato. Le bugie hanno le gambe corte, anche se coinvolgono un Papa.
P.S. Il Papa si preoccupa del futuro della famiglia, eppure Kim Davis ha già avuto 4 mariti, un particolare da poco ? e l'indissolubilità? Via, Santo Padre, se vuole essere credibile, frequenti altre compagnie, noi non abbiamo nulla contro i divorziati, ma lei sì. E già che c'è si informi sulla poltica vaticana molto ostile verso Israele, ma lo faccia sul serio.
Paolo Mstrolilli
a destra la cattolicissima Kim Davis (poco importa se ha già avuto 4 mariti..)
Papa Francesco ha incontrato Kim Davis, la funzionaria del Kentucky che era stata mandata in prigione per aver rifiutato di emettere i certificati di matrimonio per le coppie gay. Il colloquio è avvenuto giovedì pomeriggio alla nunziatura di Washington, dopo il discorso di papa Francesco al Congresso, ma è rimasto segreto perché il Vaticano non voleva che portasse via tutta l’attenzione della giornata. Ora lo hanno reso pubblico gli stessi legali di Kim, e la Santa Sede non lo ha smentito, dando così uno dei segnali più forti sulla posizione del Pontefice riguardo ai temi sociali.
Chi è Kim Davis
Kim Davis, funzionaria della Rowan County, era balzata all’attenzione delle cronache nazionali quando era stata incarcerata per cinque giorni perché si era rifiutata di obbedire alle corti federali che richiedono di sposare le coppie omosessuali, dopo la sentenza della Corte Suprema che ha legalizzato questi matrimoni. Una volta uscita, aveva promesso di non interferire con l’attività dei suoi colleghi che emettevano i certificati, ma aveva riaffermato il suo diritto di non farlo per obiezione di coscienza. La Davis è un’apostolic christian, denominazione pentecostale che rifiuta le unioni fra gay. L’incontro con Francesco
Quando il Papa era a Washington, lei si trovava nella capitale per ricevere un premio dal Family Research Council. Rappresentanti della Santa Sede l’hanno contattata, per invitarla ad incontrare Francesco. Giovedì pomeriggio Kim e suo marito Joe sono stati condotti alla nunziatura, dove li aspettava il Pontefice, e lei ha raccontato così la loro visita: «Ho chiesto come mi dovevo comportare, e mi hanno spiegato che potevo abbracciarlo. Quando l’ho visto, quindi, ho proteso le braccia. Lui le ha strette, mi ha abbracciato, mi ha ringraziata per il mio coraggio e ha detto: “Resta forte”. Quindi mi ha chiesto di pregare per lui, e io gli ho chiesto di farlo a sua volta per me. A quel punto mi sono commossa. Le lacrime uscivano dai miei occhi. Io non sono nessuno, e quindi era davvero emozionante che mi volesse conoscere». Il Papa ha regalato alla coppia due rosari, che Kim e Joe hanno dato alle rispettive madri, entrambe cattoliche.
La posizione del Papa
La notizia è stata pubblicata dal sito Inside the Vatican e padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, non l’ha smentita. La ragione per cui l’incontro non era stato reso noto subito era non togliere l’attenzione dal carattere pastorale della visita. Quello della Davis, infatti, è un caso che ha provocato un ampio dibattito politico, e l’abbraccio con Francesco avrebbe distratto il pubblico da tutto il resto. Il Papa però aveva già chiarito la sua posizione sui matrimoni gay, e il caso di Kim, in almeno due occasioni: la prima, quando aveva detto che la famiglia è minacciata; e la seconda quando, sull’aereo con cui tornava a Roma, aveva difeso il diritto all’obiezione di coscienza.
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