Da modestissimo uomo di scuola piango la morte di Giorgio Israel. Nella sua opera e nella sua battaglia per la difesa e la riqualificazione della scuola italiana mi sono identificato e per essa ho creduto che potesse non morire la speranza. Va riconosciuta anche la saggezza dei vari governi Berlusconi per il rispetto in cui, tutto sommato, hanno tenuto la scuola e per la scelta di personalità come , appunto, Giorgio Israel.