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Avvenire Rassegna Stampa
23.09.2015 Israele dipinto come assassino
Avvenire capovolge la realtà

Testata: Avvenire
Data: 23 settembre 2015
Pagina: 19
Autore: la redazione
Titolo: «Cisgiordania: alta tensione, muore ragazza palestinese»

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 23/09/2015, a pag. 19, la breve "Cisgiordania: alta tensione, muore ragazza palestinese".

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Il titolo della breve di Avvenire tradisce completamente la realtà dei fatti. Leggendo il testo dell'articolo, infatti, scopriamo che è stato il padre stesso della donna ad aver riconosciuto il tentativo, da parte della figlia, di accoltellare il soldato israeliano, e che i colleghi dell'aggredito hanno colpito la terrorista alle gambe. Ma quanti lettori si fermano al titolo e non leggono il contenuto degli articoli?  Traggono dal modo in cui la notizia è presentata un messaggio solo: Israele ha ucciso senza motivo una ragazza palestinese.

Anche il contenuto dell'articolo, in ogni caso, è disinformante, come vuole la tradizione del quotidiano dei vescovi. Avvenire scrive infatti a proposito della "
porta di Damasco, dove è più forte la presenza palestinese". Questa è una palese menzogna, poiché la porta di Damasco è parte della Città vecchia di Gerusalemme e i suoi abitanti sono in maggioranza  non "palestinesi" ma arabi israeliani. Arabi musulmani ma anche cristiani, che godono degli stessi diritti di tutti i cittadini israeliani ebrei.

Ecco l'articolo:

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Come Avvenire ritrae ciò che accade in Israele e il terrorismo palestinese: la vittima è trasformata in aggressore, e viceversa

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È morta a causa delle ferite riportate la diciottenne palestinese colpita dall’esercito israeliano dopo aver tentato di accoltellare, secondo la ricostruzione dei militari confermata però dal padre della vittima, un soldato ad un checkpoint ad Hebron, in Cisgiordania. Hadeel al-Hashlamon – questo il nome della ragazza – era stata colpita alle gambe in modo grave.

Misure straordinarie di sicurezza sono state intanto adottate a Gerusalemme dalla polizia israeliana per prevenire incidenti nella giornata di oggi – in cui gli ebrei osservano il digiuno penitenziale del Kippur – e in quella seguente, in cui i musulmani celebrano la festa del Sacrificio.

Fin da ieri gli ebrei che entrano nella Città vecchia per recarsi al muro del Pianto dovranno passare dalla porta di Jaffa (attigua al rione ebraico) e non dalla porta di Damasco, dove è più forte la presenza palestinese. Sempre da ieri alla Spianata delle Moschee avranno accesso solo i fedeli musulmani di età superiore ai 40 anni. Per le donne islamiche non sono previste limitazioni. Dal mezzogiorno di ieri Israele ha inoltre chiuso i valichi di transito con la Cisgiordania.

Per inviare la propria opinione a Avvenire, telefonare 02/6780510, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@avvenire.it

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