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Informazione Corretta Rassegna Stampa
22.09.2015 Negazionismo, istigazione alla violenza, libertà di opinione
Le parole del giurista Carlo Federico Grosso

Testata: Informazione Corretta
Data: 22 settembre 2015
Pagina: 1
Autore: IC redazione
Titolo: «Negazionismo, istigazione alla violenza, libertà di opinione»

Riprendiamo dall'intervista di Valeria Pacelli a Carlo Federico Grosso, pubblicata oggi sul Fatto Quotidiano, a pag. 8, le seguenti parole di Grosso.

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Carlo Federico Grosso

" ...Il reato di istigazione a delinquere è definito come reato d'opinione. In base all'articolo 21 della Costituzione ciascuno ha il diritto a manifestare il proprio pensiero. Ma questo principio trova un limite: ossia che attraverso la manifestazione del pensiero non si possono arrecare danni o creare situazioni di pericolo a beni o persone. Quindi la libera manifestazione del pensiero è ritenuta legittima ma a precise condizioni interpretative: manifestare un'opinione anche favorevole alla commissione di reati può essere lecito, come espressione di una propria valutazione.

Quando si può incriminare la manifestazione di pensiero? Quando questa manifestazione per le modalità o per il contesto specifico nel quale viene espressa, crea una situazione di pericolo... "

L'argomento in questione non è di stretta attinenza con il nostro giornale, ma le parole espresse da un giurista autorevole come Grosso colpiscono in quanto estensibili al reato di negazionismo, approvato in altri paesi democratici ma ridotto in Italia a sterile dibattito.
L'affaire De Luca lo ripropone. E' inutile altrimenti chiedersi come mai l'anti-semitismo sia in crescita ovunque, senza cercare di capire la causa. Se chiunque può affermare che la Shoah non è mai esistita ed è quindi una invenzione degli ebrei - e può farlo senza tema di sanzioni giuridiche - il risultato non può essere che un giudizio fortemente negativo sugli ebrei nella loro totalità. Questo si chiama anti-semitismo.
Il negazionismo è il risultato dell'istigazione a delinquere contro gli ebrei, non è un'opinione
 legittima in sé,  comporta un danno ad altri. E quando qualcosa, sia pure un'opinione, arreca danno ad altre persone, allora, come insegna Grosso, cade il diritto a manifestare il proprio pensiero. Questo è anche il caso di Erri De Luca per il suo sostegno all'ala violenta del movimento No Tav.

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Erri De Luca


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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