Riprendiamo dal MATTINO di oggi, 21/09/2015, a pag. 14, con il titolo "Mille frustate per il blogger candidato al Nobel", la cronaca di Francesca Bellino.
Raif Badawi
«La mia grande preoccupazione è che prima o poi tutte le migliori menti del mondo arabo emigreranno in cerca di aria pura, da qualche altra parte, purché a debita distanza dalle lame dell'autoritarismo religioso» scriveva il 12 agosto del 2010 sul suo blog, «I liberali sauditi», Raif Badawi, attivista in carcere dal 2012 per aver offeso l'Islam attraverso i suoi post.
Il suo obiettivo era cercare una nuova lettura del liberalismo in Arabia Saudita. Purtroppo la sua battaglia è stata fermata da una condanna, inizialmente alla pena di morte, poi «ridotta» a dieci anni di carcere, a mille colpi di frusta e a una multa di un milione di rial (circa 240mila euro). La sua storia di coraggio, però, ha fatto il giro del mondo raccogliendo sostenitori di paese in paese e oggi, dopo Germania, Francia, Inghilterra e Usa, è possibile leggere una selezione dei suoi post anche in Italia grazie a Chiarelettere.
La copertina
I testi di 1000 frustate per la libertà (pag. 144 euro 13)sono ricchi di spunti di riflessione sulle società arabe che, per il blogger saudita, «sono talmente ideologizzate che qualsiasi libero pensiero è considerato una deviazione o un distacco dalla fede e dalla morale». Badawi, oggi candidato al Nobel per la pace, riflette sull' 11 settembre, sul terrorismo, sul potere dell'Arabia Saudita sull'Occidente, sui cambiamenti avviati dalle «primavere arabe» e sul rapporto tra uomini e donne, sulla misetriosa «astronomia della sharia». Per i fondamentalisti la cultura e l'illuminismo sono sinonimo di eresia, ateismo e blasfemia, dice Badawi, mentre il liberalismo significa «Vivi e lascia vivere».
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