Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 18/09/2015, a pag. 30, con il titolo "Ornella Vanoni, una leggenda come compagna di viaggio", la cronaca di Piero Negri.
I soliti, ben noti gruppi che aderiscono al movimento antisemita e razzista BDS, che propugna il boicottaggio di Israele, hanno annunciato che contesteranno Idan Raichel. Ci sarà una manifestazione degli amici di Israele, a sostegno di Raichel contro i nazi-islamisti 'de noantri', i "propalle", come li chiama Andrea Zanardo, passare la voce e intervenire...
Ecco l'articolo:
Idan Raichel
L’appuntamento è per sabato, a Milano, alle 22, al Teatro Elfo Puccini, ed è certamente uno degli incontri più sorprendenti tra quelli organizzati da MiTo Settembre Musica, il festival che si svolge a Milano e Torino fino a giovedì 24. Lei è Ornella Vanoni, voce unica entrata nella storia della canzone italiana. Lui è Idan Raichel, 38 anni, israeliano, inventore, animatore e direttore di un «Project» che porta il suo nome e che ha già coinvolto 115 musicisti e cantanti.
«Più che un gruppo - dice Raichel - il mio è un viaggio musicale che ha l’obiettivo di costruire ponti, diffondere tolleranza, mettere in comunicazione le diverse culture. Il viaggio è partito anni fa, per ragioni strettamente musicali: avevo scoperto la bellezza del pop contemporaneo etiope e volevo lavorare con i musicisti di quel Paese. Poi, quando il risultato di questa collaborazione ottenne successo in Israele, mi venne il desiderio di allargare il campo: l’Idan Raichel Project è stato negli Stati Uniti, in Germania, in Svizzera, e ora arriva in Italia. Ornella è la prima italiana del progetto: come a tutti gli altri, le ho chiesto di essere se stessa, di cantare in italiano. Queste collaborazioni hanno senso solo se vengono dal cuore».
Il 'Project' di Idan Raichel
Il Project, che finora ha pubblicato quattro album, ha portato Idan Raichel a contaminare la sua musica con sensibilità mediorientali, colombiane, ruandesi, capoverdiane, sudamericane, blues e soul americane. Tra i collaboratori lui ora può vantare il chitarrista maliano Vieux Farka Touré, la cantante americana India Arie, la popstar americana Alicia Keys (che si dichiara sua grande fan, lui dice che lei è «soprattutto un’amica, un essere umano speciale, non solo una grande cantante») e perfino con il premio Nobel Shimon Peres, che alcuni anni fa chiese a Raichel di mettere in musica una sua poesia. Raichel ha suonato due volte per il Presidente Obama: «ma dodici ore dopo sono atterrato a Tel Aviv, ho acceso il telefono e ho ricevuto il messaggio di un uomo che aveva un figlio di quattro anni morente all’ospedale: credo che anche il Presidente degli Stati Uniti possa accettare che il “concerto” che ho fatto il giorno per quel bambino sia più significativo e degno di essere ricordato di quello della Casa Bianca».
Ornella Vanoni
Dal punto di vista musicale, Idan Raichel evita il rischio dell'eclettismo cercando di incontrare i suoi ospiti a metà strada, senza tradire le delicate sonorità elettroniche che lo caratterizzano ma adattandole ogni volta al carattere e alla storia di chi lavora con lui. Sabato si capirà dove l’avrà condotto Ornella Vanoni e la sua vocalità così caratteristica. «Faccio il concerto di sabato per due ragioni - dice lui. La prima è che il pubblico italiano è sempre molto caldo ed è un piacere suonare da voi. La seconda è Ornella Vanoni, una cantante leggendaria».
«Il principio che mi guida - conclude Raichel- è che la musica, una volta che la fai, non è più tua, diventa la colonna sonora della vita degli altri e ciascuno la può prendere e usare come vuole. Cerco di non dimenticare mai che io do agli altri ciò che Dio ha dato a me, una melodia, una sonorità. E che il centro di tutto non è chi suona e canta, ma chi ascolta».
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