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ANSA Rassegna Stampa
14.09.2015 Gli ebrei italiani sostengono Fiamma Nirenstein prossima ambasciatrice di Israele
Cronaca di Massimo Lomonaco

Testata: ANSA
Data: 14 settembre 2015
Pagina: 1
Autore: Massimo Lomonaco
Titolo: «Nirenstein: Cassuto, decisione presa per bene Israele: esponenti comunità Israele e Italia a favore della nomina»

Riprendiamo da ANSA, con il titolo "Nirenstein: Cassuto, decisione presa per bene Israele: esponenti comunità Israele e Italia a favore della nomina", la cronaca di Massimo Lomonaco.

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Massimo Lomonaco    Fiamma Nirenstein

''Noi dobbiamo prendere le 
nostre decisioni secondo quello che è il bene di questo stato e 
di questo popolo''. David Cassuto - architetto di fama,
 presidente dal 1973 al 2008 della Comunita' ebraica di origine
 italiana in Israele, vicesindaco di Gerusalemme dal 1993 al 1998
 - rivendica con decisione l'indicazione del premier Benyamin
 Netanyahu di nominare Fiamma Nirenstein prossimo ambasciatore 
israeliano dal 2016 a Roma.

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David Cassuto

Una mossa che invece sembra aver 
suscitato l'opposizione dei vertici della Comunita' ebraica di
 Roma (Cer, la più numerosa d'Italia). 
 Secondo il quotidiano Haaretz, il capo della Cer Ruth
 Dureghello e il rabbino capo della capitale Riccardo Di Segni
 avrebbero chiesto al presidente di Israele Reuven Rivlin in un 
recente incontro di intervenire per bloccare la sua nomina. Il
 fatto - sul quale Nirenstein ha ribadito un ''no comment'' - ha
spinto esponenti della comunità ebraica di origine italiana in 
Israele e dell'ebraismo italiano a scendere in campo a sostegno 
di Nirenstein.

''Prego i miei fratelli in Italia - ha aggiunto
 con l'ANSA Cassuto, fiorentino trasferitosi giovanissimo in 
Israele alla fine della guerra - di non immischiarsi nelle
 decisioni di Israele. 
 Per creare un'informazione migliore nei paesi dove Israele è 
rappresentato bisogna trovare ambasciatori che capiscano la 
mentalità delle nazioni dove sono destinati e che conoscano bene 
la lingua. Chi meglio di lei?''.


Cecilia Nizza

Per Cecilia Nizza, assessore
 alla cultura della Comunità italiana a Gerusalemme, ''nei
confronti di Nirenstein è scattato quel meccanismo di
 demonizzazione contro chiunque non sia schierato in maniera 
'politicamente corretta'. Tirare in ballo la 'doppia fedeltà 'è
una scusa risibile. Dal punto di vista di Israele, dove ora 
vivo, l'aver dato voce, da parte di certa stampa locale, solo a 
chi contesta questa nomina rientra - ha osservato -
nell'opposizione radicale al governo attualmente in carica''. 


Beniamino Lazar, a lungo presidente del 'Comites' di Israele,
 si e' detto ''stupito da certi commenti, negativi, messi in giro 
già alcune settimane fa, da alcuni esponenti della comunità
 ebraica romana e/o italiana. Con tutto il rispetto, hanno preso
 una sbandata. Personalmente ritengo la scelta di Nirenstein una
 buona scelta, un bene per Israele''.
 In Italia i commenti di alcuni esponenti della Comunità
 sembrano testimoniare che non esista ''linea unica'' né
 dell'ebraismo romano, né di quello italiano come potrebbero far
 pensare le dichiarazioni attribuite a Dureghello e Di Segni.

Il
 rabbino Giuseppe Laras, nel suo messaggio di fine anno ebraico
 ha fatto un accenno indiretto ad una parte di critiche rivolte 
alla nomina di Nirenstein, denunciando che quello della "doppia 
fedeltà" è un "certificato di moralità" che sarà chiesto ''con 
sempre maggior odiosa insistenza'' dagli antisemiti agli ebrei
 europei. Mino Bahbout, Rabbino Capo di Venezia, ha detto che 
''gli ebrei italiani sono in grande maggioranza felici della 
nomina. Nirenstein ha dato prova di poter fare un lavoro
 bipartisan straordinario e di poter portare molto più in alto i
 rapporti tra Italia e Israele''. 
 Mirella Haggiag, presidente degli 'Amici della Jerusalem 
Foundation Italia', Board member della Fondazione Bassani, ha
definito ''polemiche inutili e fuorvianti quelle emerse da poche 
persone''.

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Claudia De Benedetti, Andrea Jarach

Claudia De Benedetti, Presidente dell'Agenzia Ebraica 
in Italia si è detta ''entusiasta della nomina di Nirenstein.
 Una scelta tanto coraggiosa quanto opportuna per migliorare le
relazioni tra Italia e Israele e per lo scenario europeo". Per
 Andrea Jarach, ex presidente della Federazione delle
 Associazioni di amicizia Italia Israele, ''l'esperienza nel 
campo della informazione corretta su Israele, maturata da 
Nirenstein in moltissimi anni, la rendono il candidato ideale ad
 un ruolo che vede nel rapporto con i media il punto vitale per 
lo smantellamento di pregiudizi anti israeliani e della feroce 
campagna di boicottaggio cui Israele è sottoposto''.

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