Riprendiamo da ANSA, con il titolo "Nirenstein: Cassuto, decisione presa per bene Israele: esponenti comunità Israele e Italia a favore della nomina", la cronaca di Massimo Lomonaco.
Massimo Lomonaco Fiamma Nirenstein
''Noi dobbiamo prendere le
nostre decisioni secondo quello che è il bene di questo stato e
di questo popolo''. David Cassuto - architetto di fama,
presidente dal 1973 al 2008 della Comunita' ebraica di origine
italiana in Israele, vicesindaco di Gerusalemme dal 1993 al 1998
- rivendica con decisione l'indicazione del premier Benyamin
Netanyahu di nominare Fiamma Nirenstein prossimo ambasciatore
israeliano dal 2016 a Roma.
David Cassuto
Una mossa che invece sembra aver
suscitato l'opposizione dei vertici della Comunita' ebraica di
Roma (Cer, la più numerosa d'Italia).
Secondo il quotidiano Haaretz, il capo della Cer Ruth
Dureghello e il rabbino capo della capitale Riccardo Di Segni
avrebbero chiesto al presidente di Israele Reuven Rivlin in un
recente incontro di intervenire per bloccare la sua nomina. Il
fatto - sul quale Nirenstein ha ribadito un ''no comment'' - ha
spinto esponenti della comunità ebraica di origine italiana in
Israele e dell'ebraismo italiano a scendere in campo a sostegno
di Nirenstein.
''Prego i miei fratelli in Italia - ha aggiunto
con l'ANSA Cassuto, fiorentino trasferitosi giovanissimo in
Israele alla fine della guerra - di non immischiarsi nelle
decisioni di Israele.
Per creare un'informazione migliore nei paesi dove Israele è
rappresentato bisogna trovare ambasciatori che capiscano la
mentalità delle nazioni dove sono destinati e che conoscano bene
la lingua. Chi meglio di lei?''.
Cecilia Nizza
Per Cecilia Nizza, assessore
alla cultura della Comunità italiana a Gerusalemme, ''nei
confronti di Nirenstein è scattato quel meccanismo di
demonizzazione contro chiunque non sia schierato in maniera
'politicamente corretta'. Tirare in ballo la 'doppia fedeltà 'è
una scusa risibile. Dal punto di vista di Israele, dove ora
vivo, l'aver dato voce, da parte di certa stampa locale, solo a
chi contesta questa nomina rientra - ha osservato -
nell'opposizione radicale al governo attualmente in carica''.
Beniamino Lazar, a lungo presidente del 'Comites' di Israele,
si e' detto ''stupito da certi commenti, negativi, messi in giro
già alcune settimane fa, da alcuni esponenti della comunità
ebraica romana e/o italiana. Con tutto il rispetto, hanno preso
una sbandata. Personalmente ritengo la scelta di Nirenstein una
buona scelta, un bene per Israele''.
In Italia i commenti di alcuni esponenti della Comunità
sembrano testimoniare che non esista ''linea unica'' né
dell'ebraismo romano, né di quello italiano come potrebbero far
pensare le dichiarazioni attribuite a Dureghello e Di Segni.
Il
rabbino Giuseppe Laras, nel suo messaggio di fine anno ebraico
ha fatto un accenno indiretto ad una parte di critiche rivolte
alla nomina di Nirenstein, denunciando che quello della "doppia
fedeltà" è un "certificato di moralità" che sarà chiesto ''con
sempre maggior odiosa insistenza'' dagli antisemiti agli ebrei
europei. Mino Bahbout, Rabbino Capo di Venezia, ha detto che
''gli ebrei italiani sono in grande maggioranza felici della
nomina. Nirenstein ha dato prova di poter fare un lavoro
bipartisan straordinario e di poter portare molto più in alto i
rapporti tra Italia e Israele''.
Mirella Haggiag, presidente degli 'Amici della Jerusalem
Foundation Italia', Board member della Fondazione Bassani, ha
definito ''polemiche inutili e fuorvianti quelle emerse da poche
persone''.
Claudia De Benedetti, Andrea Jarach
Claudia De Benedetti, Presidente dell'Agenzia Ebraica
in Italia si è detta ''entusiasta della nomina di Nirenstein.
Una scelta tanto coraggiosa quanto opportuna per migliorare le
relazioni tra Italia e Israele e per lo scenario europeo". Per
Andrea Jarach, ex presidente della Federazione delle
Associazioni di amicizia Italia Israele, ''l'esperienza nel
campo della informazione corretta su Israele, maturata da
Nirenstein in moltissimi anni, la rendono il candidato ideale ad
un ruolo che vede nel rapporto con i media il punto vitale per
lo smantellamento di pregiudizi anti israeliani e della feroce
campagna di boicottaggio cui Israele è sottoposto''.
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